17 Aprile 2025 - 15:59:57

di Martina Colabianchi

«Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità e, se ci denunceranno, anche ad andare in carcere».

Lo ha affermato questa mattina Mario Pizzola, portavoce dei comitati cittadini per l’ambiente che si sono schierati davanti ai cancelli della Snam, in località Case Pente a Sulmona, dove è in corso la realizzazione della centrale di compressione a supporto del nuovo gasdotto Linea Adriatica.

Il questore dell’Aquila aveva espressamente ordinato di tenersi «a debita distanza dall’ingresso, in un luogo che non pregiudichi la sicurezza dei manifestanti, non sia di intralcio al traffico dei mezzi di cantiere né arrechi disturbo ai lavoratori». Disposizioni che Pizzola non avrebbe rispettato attuando la protesta insieme ad altri quattro attivisti laddove era stato ufficialmente vietato, ovvero davanti ai cancelli del cantiere.

«Noi abbiamo annunciato un presidio di disobbedienza civile non violenta. Siamo pienamente consapevoli della responsabilità che ci assumiamo e ribadiamo con forza che, in uno Stato di diritto qual è l’Italia, nessuno può ritenersi al di sopra della legge, nemmeno la Snam. È inaccettabile che Snam continui a operare nell’illegalità senza che alcuna autorità competente intervenga. Ricordiamo che questo cantiere è stato aperto in assenza dell’adempimento delle prescrizioni ante operam previste dal decreto VIA. Inoltre, Snam prosegue i lavori di costruzione della centrale con un’autorizzazione ormai scaduta. Durante le operazioni sono stati distrutti beni storici e culturali di eccezionale valore, comprese le tracce di un insediamento risalente a quattromila anni fa. Sono stati abbattuti illegalmente 317 alberi di ulivo. La nostra azione dovrebbe essere chiamata obbedienza civile e non disobbedienza, perché ha come unico obiettivo il ripristino della legalità».

Snam, intanto, ribadisce come «i propri interventi infrastrutturali, nel territorio di Sulmona come nel resto d’Italia, si collochino sempre nel rigoroso rispetto delle leggi vigenti e adottino accorgimenti e cautele, per esempio in ordine a ripristini e monitoraggi ambientali, spesso più stringenti di quelli stabiliti dalla normativa. Il Gruppo è anzi impegnato nella diffusione e nel consolidamento di una cultura della legalità e coinvolge in questo percorso i suoi stessi fornitori. Le attività in essere presso il sito di Case Pente, più in particolare, vengono condotte nella più completa trasparenza, in costante raccordo con gli enti locali e nazionali e a fronte di tutte le necessarie autorizzazioni».