19 Aprile 2025 - 18:48:18

di Redazione

«Siamo qui per denunciare la totale e vergognosa assenza delle istituzioni. Quello che si è verificato all’Aquila è un fatto che ha fatto indignare tutta la nazione ed è arrivato anche in altri Paesi europei».

L’attivista per i diritti degli animali Enrico Rizzi è stato accolto da centinaia di persone radunate oggi pomeriggio alla fontana luminosa, in occasione della manifestazione indetta per chiedere la chiusura dell’allevamento della frazione di Roio.

Lo scorso 6 aprile, l’allevamento è stato oggetto di una incursione dell’animalista che in diretta nazionale, vista da quasi un milione di persone, ha denunciato le condizioni di cavalli, tacchini, cani e pecore reclusi in recinti pieni di fango, tra escrementi e resti di animali morti. 

A rispondere all’appello di Rizzi le associazioni animaliste, esponenti di partiti politici, ma soprattutto tanti cittadini arrivati anche da fuori regione per sostenere i diritti degli animali.

«È notizia di oggi – ha aggiunto Rizzi – seppur ancora non confermata al 100%, ma temo purtroppo di sì, che l’allevatore abbia quasi venduto tutti gli animali che sono all’interno della sua struttura perché non è stato fatto un sequestro. Nonostante sia stato denunciato per maltrattamento di animali, ad oggi gli è consentito di venderli, perché non c’è un provvedimento giudiziario. Tutto questo è assolutamente vergognoso e inaccettabile».

L’attivista ha poi chiesto di fronte a centinaia di persone le dimissioni del direttore generale del servizio veterinario della Asl aquilana Massimo Ciuffetelli, che in una nota nei giorni scorsi ha garantito che la Asl ha assolto in pieno il suo compito nella vicenda.

«Spero che questa persona, che sarà da me denunciata la prossima settimana, perché gli avvocati stanno lavorando su una denuncia che è particolarmente complessa, possa rispondere nelle aule di giustizia nel più breve tempo possibile, perché le omissioni che ci sono state sono veramente troppo evidenti», ha sottolineato.

Alla manifestazione ha preso parte anche l’onorevole Francesco Emilio Borrelli (Avs) che ha ribadito l’importanza di essere presenti: «Quello che abbiamo  visto è spaventoso e credo che non mobilitarsi per gli animali e per le condizioni in cui vengono mantenuti sia non essere civili. Mi meraviglia inoltre che all’inizio ci sia stato un tentativo di coprire questa situazione. Le mostruosità vanno denunciate e smantellate, non coperte».

Lucia Marini delegata Oipa ha aggiunto: «Siamo qui per mantenere per mantenere alta l’attenzione sulla gravissima situazione dell’azienda agricola dalla quale siamo riusciti a salvare la ormai famosa puledra, ma purtroppo per tutti gli altri animali sono rimasti lì e non è stato fatto nulla. Sono ora in mano a chi in questi anni ha fatto quello che avete visto tutti e chiediamo che vengano presi dei provvedimenti immediati e più utili per il bene degli animali».

Non una manifestazione di animalisti ma di tutti i cittadini, ha precisato Gabriella Miglietta di Animali alla riscossa: «Sono cittadini indignati per il trattamento verso questi animali e verso chi avrebbe dovuto cambiare la situazione che va avanti da troppi anni con animali detenuti in condizioni raccapriccianti».

Centrosinistra cittadino presenterà un’interrogazione al sindaco

«Manifestiamo perché L’Aquila sia una città migliore ed accogliente, perché le istituzioni in particolare la Asl ed il Comune facciano il loro dovere a tutela degli animali. Ricordiamo al Direttore Generale della Asl ed al Sindaco Biondi che gli animali sono esseri viventi con dei diritti. La vicenda dell’azienda  denunciata a Roio è vergognosa».

Così hanno dichiarato le consigliere comunali Stefania Pezzopane (Pd) e Simona Giannangeli (L’Aquila coraggiosa) ed i consiglieri Lorenzo Rotellini (AVS) e Paolo Romano  (L’Aquila nuova) presenti alla manifestazione.

«Presenteremo una interrogazione al sindaco dell’Aquila che in qualità di massima autorità sanitaria cittadina non ha speso una  parola ed un’azione amministrativa per salvare quegli animali maltrattati e lasciati deperire ed in alcuni casi morire nel fango e nel degrado. Le immagini provenienti dalla azienda di Roio prodotte da ragazze e ragazzi delle associazioni animaliste e dallo stesso Rizzi, sono raccapriccianti ed avrebbero dovuto immediatamente allertare la Asl che invece con estremo ritardo ha preso blandi provvedimenti lasciando gli animali dove stavano. Se L’Aquila vuole  fregiarsi del titolo di “Capitale della cultura” deve tutelare  gli animali con serietà, gli animali vanno protetti, ci sono leggi dello Stato che lo prevedono e vanno rispettate. Comune ed Asl devono controllare le aziende, ci   sono ottimi allevatori che rispettano leggi e protocolli, ma altri non rispettano il diritto alla salute degli animali né dei cittadini. Ricordiamo che quanto arriva sulla tavola dei cittadini deve essere all’insegna delle massime garanzie di sicurezza per gli animali e di salute e benessere di chi consuma».