19 Aprile 2025 - 10:42:51
di Beatrice Tomassi
Non soltanto uova e colombe. A Pasqua, in Abruzzo, protagoniste delle tavole imbandite saranno anche le prelibatezze del territorio. La Settimana Santa, infatti, è l’occasione per riscoprire i circa 150 prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi, caratterizzati da metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo.
Si va dai liquori come la Centerba, la Genziana e la Ratafia, alle carni, come gli arrosticini, diversi tipi di salumi o le salsicce. Dai formaggi ai prodotti vegetali, fino ai prodotti della gastronomia, tra cui le “pallotte cace e ove” e la “pecora alla callara”, e a quelli della panetteria e della pasticceria, come bocconotti, fiadoni e maccheroni.
Secondo i dati pubblicati dal Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti-L’Aquila, nel complesso sono 1.252, tra settore dolciario e pasticcerie, le imprese attive in Abruzzo alle prese con le produzioni pasquali; tre su quattro sono riconducibili all’artigianato.
A livello territoriale, in testa c’è la provincia di Chieti, con 372 imprese tra settore dolciario e pasticceria, seguita dall’Aquilano (299), dalla provincia di Pescara (297) e dal Teramano (284).
Per i settori è dunque un periodo di intenso lavoro, durante il quale si fa particolarmente sentire l’esigenza di nuovo personale che, però, è di difficile reperimento.
Nel 2024, infatti, erano previste, in Abruzzo, 670 entrate nei settori Panettieri e pastai artigianali e Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali: il 67,2%, cioè due su tre, era di difficile reperimento, dato che colloca la regione al secondo posto in Italia.
«Anche le imprese dolciarie e le pasticcerie abruzzesi stanno vivendo una fase estremamente delicata, – osserva il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – ma riescono comunque a tenere duro. Centinaia di produttori locali e artigiani, in vista delle festività, stanno dando il massimo per offrire la qualità di sempre. Per questo – conclude – lanciamo un appello ai cittadini: ora più che mai è indispensabile scegliere di acquistare i prodotti della tradizione dai produttori locali».