PD sulla sanità: "Deficit in crescita con il rischio di nuove tasse e del commissariamento. Marsilio così ingolfa la Regione"
29 Aprile 2025 - 17:42:13
da mesi: il buco della sanità abruzzese del 2024 è ben più grave di
quanto la Giunta Marsilio è stata costretta ad ammettere fino ad ora.
Non siamo di fronte a semplici ritardi amministrativi o difficoltà
tecniche, ma a un disastro annunciato e nascosto alla popolazione, il
cui costo lo pagheranno ancora una volta i cittadini, con il sempre più
vicino commissariamento del comparto e nuove tasse, a causa
dell’incapacità di governare al meglio un settore che rappresenta l’80
per cento del bilancio regionale”, la dura denuncia del segreterio
regionale PD Daniele Marinelli e del gruppo regionale PD con il
capogruppo Silvio Paolucci e i consiglieri Dino Pepe, Antonio Di Marco,
Sandro Mariani, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci.
Tante bugie. “Dopo aver raccontato agli abruzzesi che l’aumento
dell’addizionale IRPEF sarebbe servito a coprire un deficit da 81
milioni, oggi scopriamo non solo che quel numero era falso: il disavanzo
reale sfiora già i 110 milioni di euro, come abbiamo temuto e denunciato
più volte e non è escluso che cresca ancora. Questa è la seconda bugia
della destra al governo: la prima è stata il silenzio, la seconda la
presa in giro – così i consiglieri regionali – . Non solo. A meno di 24
ore dalla scadenza del termine per trasmettere il piano di rientro ai
Ministeri affiancanti, la Regione non è nemmeno riuscita ad approvare
una legge di copertura, ma si limiterà ad una delibera di Giunta fuori
tempo massimo. L’ennesima prova dell’improvvisazione e dell’incapacità
della giunta Marsilio di gestire la sanità pubblica”.
Un baratro sanitario e finanziario che si delinea anche per il 2025. “Il
comparto sanitario vale oltre l’80% del bilancio regionale: se affonda
la sanità, affonda l’intera Regione Abruzzo – sottolineano gli esponenti
PD – E quello che ci aspetta per il 2025 è ancora peggio: un “disavanzo
monstre”, mostruoso, con cifre ben superiori ai 120 milioni di euro,
zero garanzie sulle entrate straordinarie o sui trasferimenti statali.
Senza contare che il cosiddetto “Payback” e premialità Adi che potrebbe
non essere incassati perché legati a obiettivi di salute miseramente
falliti. La conseguenza? Un’escalation fiscale automatica prevista per
legge: super aliquota IRPEF +0,3% per tutti i cittadini, +0,15%
sull’IRAP per le imprese rispetto ai massimi di legge. Un vero tsunami
finanziario che rischia di colpire di nuovo famiglie, lavoratori e
imprenditori. Tutto questo mentre la sanità abruzzese continua a
tagliare servizi, bloccare assunzioni e peggiorare nei LEA, precipitando
nella classifica nazionale e il rischio è che Marsilio ci trascini verso
il blocco del turn over degli operatori sanitari”.
Una Regione allo sbando, un presidente allo sbaraglio. “Marsilio governa
da sei anni senza una vera governance sanitaria, senza un programma
operativo aggiornato, peraltro richiesto da oltre un anno e mezzo dal
Ministero, in quanto non è possibile predisporre alcun programma con un
disavanzo fuori controllo. Non solo ha prodotto il fallimento, ma non ne
conosce nemmeno le dimensioni reali. E adesso, sotto la minaccia di un
commissariamento, spera forse di rimanere l’unico uomo al comando anche
come commissario. Nel frattempo, il governo amico a Roma, lo stesso
partito, lo stesso colore politico del presidente, tratta l’Abruzzo con
diffidenza: il disastro è talmente evidente che neanche i ministeri
possono più coprirlo. Il rischio concreto è che, accanto al collasso
della sanità, arrivi anche un blocco del turnover, tagli ai settori
strategici regionali e un nuovo salasso fiscale”.
Il PD: basta bugie, si dica la verità ai cittadini. “Chiediamo chiarezza
immediata sui numeri, trasparenza sulle coperture e veri interventi per
salvare la sanità pubblica abruzzese – concludono i consiglieri -Dati
necessari, ma che ad oggi non abbiamo. Basta scaricare sui cittadini le
conseguenze di anni di mala gestione. Basta fare cassa con le tasse. È
ora che la destra al governo regionale si assuma fino in fondo la
responsabilità di questo disastro che prima dell’avvento della destra al
governo della regione non c’era”.