29 Aprile 2025 - 18:58:59

di Tommaso Cotellessa

Il dibattito sul palco in Piazza San Bernardino si riaccende. Dopo la petizione lanciata oltre un mese fa dall’associazione Civico 99 per chiedere all’Amministrazione Comunale di non installare la struttura temporanea davanti alla Basilica, arriva ora una dura replica da parte di esponenti di Fratelli d’Italia.

Il palco, utilizzato per spettacoli estivi e per la Perdonanza Celestiniana, continua a dividere opinione pubblica e istituzioni. Da un lato, Civico 99 denuncia l’assenza di risposte da parte del Comune alla richiesta sottoscritta da oltre 110 cittadini; dall’altro, le rappresentanti del partito di maggioranza liquidano la polemica come infondata e sollevata da una “piccola minoranza”.

«La nostra richiesta formale, inviata secondo quanto previsto dal Regolamento comunale sulla partecipazione popolare, non ha ricevuto alcuna risposta né chiarimenti – afferma il presidente di Civico 99. L’associazione contesta non solo il silenzio istituzionale, ma anche la conferma, per l’estate 2025, dell’installazione del palco nella cosiddetta “tradizionale location”.

Non è la prima volta che il gruppo civico solleva la questione: già nel 2023 erano state raccolte 131 firme contro il palco davanti alla Basilica di Collemaggio. «Usare questi luoghi per spettacoli, anche a pagamento, significa ridurre spazi pubblici e monumentali a contenitori di eventi laici – si legge nel comunicato –. Chiediamo il rispetto del valore storico e spirituale delle basiliche cittadine».

A rispondere, con toni decisi, sono la coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia, Daniela Ianni, e la consigliera comunale Maura Castellani. «Non è la prima volta che assistiamo a prese di posizione pretestuose da parte di Civico 99 – scrivono – Il palco non oscura, ma valorizza la Basilica di San Bernardino, inserendola in un contesto culturale e artistico che accresce l’attrattività della città».

Le esponenti di Fratelli d’Italia minimizzano inoltre il peso della raccolta firme, sottolineando che i sottoscrittori rappresentano solo lo 0,157% della popolazione aquilana: «Se si è passati da 137 a 110 firme, confidiamo che entro la fine del mandato riusciremo a convincere anche i più scettici».

Pur dichiarandosi aperte a «proposte costruttive», Ianni e Castellani ribadiscono l’intenzione di proseguire con il progetto, parlando di «scelte ambiziose» per una città che punta a coniugare tradizione e innovazione.

La vicenda riporta al centro il tema dell’equilibrio tra valorizzazione culturale e tutela del patrimonio, specie in vista di due appuntamenti cruciali: il Giubileo 2025 e L’Aquila Capitale della Cultura 2026. Civico 99 sottolinea la necessità di “preservare i tesori cittadini senza coprirli con strutture temporanee”, invitando ancora una volta l’Amministrazione al dialogo.

Per ora, però, la distanza tra le parti resta evidente: da un lato, la richiesta di sobrietà e partecipazione dal basso; dall’altro, la volontà di procedere con una visione politico-culturale che non intende cedere alle «polemiche sterili».