01 Maggio 2025 - 08:17:16

di Beatrice Tomassi

La professoressa Marica Branchesi è un’eccellenza italiana: astrofisica di fama internazionale del Gran Sasso Science Institute, componente del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Capo dell’Observational Science Board dell’Einstein Telescope, inserita nel 2018 dalla rivista Time tra le 100 persone più influenti al mondo.

Recentemente, ha preso parte ad un convegno a L’Aquila incentrato su cinema e scienza. Ne abbiamo approfittato per dialogare con lei per capire meglio quale sia il ruolo dell’Italia nella scoperta dello spazio.

Professoressa, quale è il ruolo dell’Italia nella scoperta dello spazio?

«L’Italia ha un ruolo fondamentale nella scoperta dello spazio e ha partecipato a tutte le grandi scoperte degli ultimi anni tra cui le onde gravitazionali, un nuovo modo di esplorare l’universo attraverso queste onde predette da Einstein. In questo senso, nello spazio avremo un satellite, LISA, che osserverà le onde gravitazionali a frequenze più basse rispetto ai rivelatori che abbiamo a Terra. Nello spazio abbiamo anche tutti i satelliti che ci permettono di vedere la luce dall’universo».

C’è poi l’esplorazione della Luna, l’Italia ha preso anche parte a un progetto della NASA, corretto?

«L’esplorazione della Luna adesso è importantissima perché dalla Luna poi si vorrà raggiungere Marte. Noi scienziati siamo stati chiamati a pensare esperimenti sulla Luna. Uno di questi, ad esempio, è stato ideato al Gran Sasso Science Institute. Si chiama Luna Gravitational Wave Antenna e ha lo scopo di utilizzare proprio la Luna per rivelare le onde gravitazionali».

Ultimo, ma non ultimo, c’è l’Einstein Telescope. Di cosa si tratta?

«L’Einstein Telescope è il futuro telescopio di onde gravitazionali e ci permetterà di vedere le onde gravitazionali lungo tutto l’universo, fino all’universo più remoto. È uno strumento fantastico. Quando facciamo le simulazioni ci emozioniamo noi stessi per quello che farà e l’Italia è candidata ad ospitarlo in Sardegna».

Un’ultima domanda: quale è il contributo delle donne nella scienza, in particolare nel suo campo, ossia l’astrofisica?

«Le donne contribuiscono tantissimo a queste scoperte. L’astrofisica è assolutamente un lavoro da donne. Chiaramente quando si sale nelle posizioni ce ne sono sempre meno, ma stanno aumentando e la cosa importante è insegnare a tutti che questo è un lavoro bellissimo che necessita il contributo di tutte e di tutti».