06 Maggio 2025 - 18:37:49
di Tommaso Cotellessa
Il Consiglio Regionale dell’Abruzzo ha approvato all’unanimità l’istituzione della Consulta dei Giovani, un nuovo organo consultivo che punta a coinvolgere attivamente le giovani generazioni nella definizione delle politiche regionali.
Si è trattato di una proposta sostenuta in maniera bipartisan, nata dalla proposta della consigliera Marilena Rossi (Fratelli d’Italia) e integrata con emendamenti condivisi dal consigliere Luciano D’Amico (esponente della coalizione Patto per l’Abruzzo), che ha ottenuto il consenso unanime dell’assemblea.
L’obiettivo di questo nuovo organo sarà quello di promuovere la cittadinanza attiva, creare un dialogo costruttivo tra istituzioni e giovani e allineare l’Abruzzo alle direttive europee e nazionali in materia di partecipazione giovanile.
La Consulta sarà composta da 41 membri, di cui 35 eletti dal Consiglio Regionale e 4 designati dalla Giunta tra i cittadini abruzzesi dai 18 ai 35 anni, con esperienze o titoli in ambito sociale, giuridico o culturale. A questi si aggiungono 6 membri di diritto: i rappresentanti delle Consulte studentesche delle Università e delle scuole superiori regionali.
I compiti della Consulta includono l’elaborazione di pareri e proposte sulle politiche giovanili, formazione, lavoro, start-up, cultura, sport e turismo. I membri opereranno a titolo gratuito.
Entro 90 giorni sarà istituito presso il Dipartimento competente il Registro delle Consulte Comunali dei Giovani, con l’obiettivo di favorire un collegamento capillare sul territorio.
«Si tratta di uno strumento fondamentale pensato per dare voce ai giovani e offrire loro uno spazio di confronto continuo con le istituzioni regionali – hanno commentato i consiglieri della Lega Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti – La Consulta sarà un punto di riferimento per osservare le dinamiche giovanili e promuovere progettualità nei settori della formazione, lavoro, cultura, sport e benessere sociale».
I consiglieri del Patto per l’Abruzzo (PD, M5S, AvS, Azione, Riformisti e Civica Abruzzo) hanno sottolineato come il risultato sia stato frutto di un confronto serio e costruttivo: «Abbiamo migliorato la norma rendendo più oggettivi i criteri di composizione e garantendo la rappresentanza degli studenti. Parlare di giovani senza ascoltarli è un errore: per questo il nostro contributo è stato volto a rendere la legge davvero inclusiva»