06 Maggio 2025 - 11:20:41

di Redazione

«Grazie all’Aquila per avermi accolto, sono contento di essere qui anche come ex studente. Penso che sia giusto parlare anche di fumetti in un’accademia, perché il fumetto è un linguaggio importante per raccontare il presente complicato che viviamo».

Lo ha detto il fumettista  Paolo Bacilieri, uno dei più grandi autori contemporaneo, che ha incontrato gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, in occasione del quarto appuntamento del programma Vivisezione del Fumetto curato dal docente di fumetto Michael Rocchetti.

«Il fumetto è un linguaggio semplice che racconta cose complesse, è quella la sua forza, la capacità di penetrare in argomenti difficili anche non raccontabili – ha aggiunto – Grazie anche al professor Rocchetti, cerchiamo di spiegare questo linguaggio bellissimo che è il fumetto». 

Fumettista di origine veronese, Bacilieri ha fatto di Milano un elemento fondante delle sue opere, uno sfondo urbano importante quanto i personaggi protagonisti delle sue storie. Dopo aver collaborato con artisti del calibro di Milo Manara, fa il suo esordio nel mondo dei comics nel 1986 sulla rivista francese “A Suivre” con la storia intitolata “Il tesoro degli imbala”, pubblicata in seguito in Italia sulla rivista “Corto Maltese”. Ha pubblicato per varie case editrici italiane: tra i suoi lavori più importanti ricordiamo “Barokko” per la Black Velvet, “Scusa, Sadik, hai visto Diabolik?” per la Punto Zero e “La magnifica desolazione” per la Kappa edizioni. Nel 2018 ha partecipato insieme ad altri grandi disegnatori italiani al progetto “Fumetti nei Musei” in collaborazione con la casa editrice Coconino Press e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBCAT) realizzando un racconto dedicato ai capolavori contenuti nella Pinacoteca di Brera.

Nel libro dedicato alla vita di Piero Manzoni, Bacilieri immerge il lettore nell’atmosfera in cui è germogliato e maturato lo spirito artistico dell’autore della “Merda d’artista”, presentandoci gli episodi salienti della sua vita e della sua carriera, cresciuto in una Milano in pieno fermento culturale e punto di riferimento artistico anche in Europa.

«Queste lezioni di fumetto servono per capire ogni autore è a sé, ha un percorso a sé, ha una storia sua e un modo di lavorare personale – ha precisato Rocchetti – Il nostro è un mestiere senza libretto di istruzioni, senza dei manuali veri e propri e quindi poter portare agli studenti autori con linguaggi diversi è sicuramente un arricchimento sul campo. Sono lezioni fatte on the road, che hanno un significato e vogliono essere una riflessione sul linguaggio. Paolo rappresenta dentro questi giganti, un unicum a sé, perché lavora in maniera autoriale, ma il suo stile è piegato nella maniera più alta al linguaggio mainstream. Lavora anche su personaggi storici del fumetto altrui ed è interessante come riesca a gestire in modo personale la varietà del fumetto».