09 Maggio 2025 - 11:24:38

di Tommaso Cotellessa

Una ferma posizione contraria alla realizzazione del metanodotto Snam, è quella comunicata dai consiglieri comunali Lorenzo Rotellini e Simona Giannangeli nel corso delle adizioni in commissione ambiente territorio e infrastrutture della Regione Abruzzo.

Nel corso della fase di ascolto sul tema del gasdotto, innescata dalla risoluzione presentata in Consiglio regionale da Pierpaolo Pietrucci, il capogruppo di Alleanza Sinistra e Verdi e la capogruppo del L’Aquila Coraggiosa hanno riaffermato la ferma contrarietà al progetto e sottolineato la necessità di un’azione politica congiunta tra Regione e Comune dell’Aquila per fare piena luce su quanto sta accadendo e per costruire un percorso istituzionale condiviso che porti al blocco definitivo dell’opera.

«Il metanodotto SNAM è un’opera profondamente sbagliata – affermano Rotellini e Simona Giannangeli, – Pensata nel 2005, in un contesto completamente diverso, oggi risulta del tutto obsoleta. L’Italia ha ridotto il proprio fabbisogno di gas e dispone già di infrastrutture sovradimensionate. Non esiste alcuna emergenza energetica che giustifichi un progetto di questo tipo

Il tracciato attraversa territori altamente sismici, aree naturali protette, coltivazioni di pregio, zone con usi civici e comunità già duramente provate da eventi tellurici. La centrale di compressione prevista a Sulmona rischia di compromettere ulteriormente un’area geograficamente fragile anche dal punto di vista ambientale.

«L’opera – continuano i consiglieri – rappresenta un pericolo per l’ambiente, per la sicurezza delle popolazioni e per l’integrità del territorio. I costi, pari a 2,5 miliardi di euro, saranno scaricati sulle bollette dei cittadini, mentre le priorità dovrebbero essere la messa in sicurezza del territorio e gli investimenti su fonti energetiche realmente sostenibili

Proprio dando seguito alle loro dichiarazioni i consiglieri comunali hanno annunciato un’interrogazione al Comune dell’Aquila, con l’obiettivo di ottenere un quadro completo e trasparente, con la quale chiedono conto della posizione ufficiale dell’amministrazione, dello stato degli espropri, dei rapporti con SNAM, dell’operatività del gruppo intersettoriale e della presenza o meno di nuovi studi sismici e di cosa accadrà alle frazioni.

«Serve un fronte istituzionale compatto, che vada. – concludono Rotellini e Giannangeli – Comune dell’Aquila, Comuni limitrofi, Regione Abruzzo e tutte le forze civiche devono unirsi per dire con chiarezza al Governo che quest’opera non serve al Paese, danneggia l’Abruzzo e va fermata subito