10 Maggio 2025 - 12:19:34
di Tommaso Cotellessa
Nella splendida cornice del Parco della Musica di Roma lo chef Niko Romito si è visto conferire il prestigioso premio Guido Carli 2025, dedicato a personalità che coniugano eccellenza professionale e impegno etico.
Al fianco dello chef abruzzese personalità di spicco, come l’attrice Elena Sofia Ricci, l’Ad di Acea Fabrizio Palermo e a Roberto Bezzi, presidente della cooperativa agricola di San Patrignano.
Durante la premiazione, Romito è stato descritto come “autodidatta e visionario”, portatore di una cucina “essenziale e profonda, capace di farsi cultura, salute, condivisione”. Il suo ristorante “Reale” è stato definito “un tempio dell’alta gastronomia”, ma è il suo pensiero ad aver superato i confini della tavola, arrivando all’educazione, alla nutrizione pubblica, alla responsabilità sociale d’impresa.
L’importante riconoscimento è stato accolto con entusiasmo dal sindaco di Castel di Sangro e presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, il quale ha salutato con queste parole il conferimento del premio:
«Da Castel di Sangro è partita una delle rivoluzioni gastronomiche più significative del nostro tempo. Con talento, coraggio e radici ben piantate nella sua terra, Niko Romito ha ridisegnato i confini della cucina italiana, trasformando la provincia in un laboratorio di innovazione, cultura e impatto sociale. Oggi il Premio Guido Carli riconosce un percorso straordinario, che ci rende fieri come comunità e come territorio. Grazie, Niko: la tua storia è anche un po’ la nostra».
Lo stesso chef ha voluto ricordare l’inizio del suo percorso, con parole che hanno lasciato il segno:
«Sono rimasto sul territorio. Nel 2011, a Castel di Sangro, abbiamo aperto un centro di formazione: il paradosso è che ho aperto una scuola senza aver mai fatto scuola. Oggi ha formato oltre 350 ragazzi, l’85% lavora, in Italia e all’estero. Portiamo la vera cucina italiana nel mondo. E ora stiamo scrivendo le nuove linee guida per la ristorazione scolastica: il cibo deve educare, curare, diventare parte attiva della qualità della vita».
Per il presidente Caruso, il messaggio è chiaro: «Quelle di Romito non sono solo parole ispirate: sono la dimostrazione che l’eccellenza non ha bisogno di metropoli per nascere. La sua storia ci obbliga a ripensare cosa può e deve essere un territorio: non un luogo da cui partire, ma uno da cui far partire il cambiamento. Il Premio Guido Carli rende giustizia a tutto questo, e noi, come istituzioni e come cittadini, non possiamo che ringraziare».