13 Maggio 2025 - 18:54:14

di Tommaso Cotellessa

Il Ministero delle imprese e del made in italy ha ospitato un importante incontro dedicato alle alle aziende «resilienti» dei territori colpiti dal sisma in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

L’evento “Made in Italy. Made in Appennino centrale” ha infatti rappresentato l’occasione per raccontare esempi positivi di ricostruzione e ripresa dopo terremoto del 2016-2017. a

Alla presenza del ministro Adolfo Urso e del Commissario straordinario Guido Castelli, otto realtà imprenditoriali – campioni di artigianalità, innovazione e sostenibilità – hanno portato la loro testimonianza di rinascita, sostenuta in gran parte dal programma NextAppennino, il piano complementare al PNRR che ha stanziato 565 milioni di euro per la “riparazione economica e sociale” del cratere.

«Da un evento catastrofico – ha osservato Urso – sono nate storie di successo che incoraggiano il Sistema Paese. Abbiamo introdotto l’obbligo di assicurazione contro i rischi catastrofali, con liquidazioni anticipate fino al 30 % dei danni in 15 giorni, per dare liquidità immediata agli imprenditori

Castelli ha rimarcato «la tenacia di un tessuto imprenditoriale che coniuga tradizione e futuro» e ricordato il ruolo di NextAppennino, «che ha già sostenuto quasi 1.400 imprese, rimettendo in moto sviluppo e lavoro».

Nel corso dell’evento otto imprese hanno presentato la loro esperienza di rinascita.

  • L.A.S. – Laser Art Style (Corridonia, MC)
    Taglio laser d’eccellenza per moda, arredo e automotive; 7,9 mln di agevolazioni per formazione e macchinari Industria 4.0.
  • SA.NO. Salumi (Accumoli, RI)
    Prosciutto Amatriciano IGP e altre specialità. Con 987 mila € ha rinnovato impianti e laboratori rilanciando il presidio gastronomico locale.
  • Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE)
    Settant’anni di maglieria d’autore, tutta “Made in Abruzzo”. Investimenti continui in sostenibilità e formazione dei giovani.
  • Marmo Idea 4.0 (Ascoli Piceno, AP)
    Trasformazione hi-tech di marmi e quarzi per l’interior design; 3,69 mln per ampliare il sito e automatizzare la produzione.
  • Tigamaro (Tolentino, MC)
    Pelletteria di alta gamma: 424 mila € per un ampliamento eco-sostenibile con fotovoltaico, riciclo e un nuovo polo R&S.
  • Centauroos (Ascoli Piceno, AP)
    Start-up che trasforma le macerie del sisma in elementi architettonici stampati in 3D: esempio di economia circolare in rete con la filiera locale.
  • AgriEuro (Spoleto, PG)
    E-commerce di macchine agricole e per il giardinaggio: 4,95 mln per potenziare logistica e digitalizzazione, dimostrando che l’on-line può fiorire anche nelle aree interne.
  • Cucine Lube (Treia, MC)
    Leader nazionale: 9,53 mln a sostegno di un investimento da 44 mln per un nuovo stabilimento export-oriented, automatizzato e sostenibile.

A moderare l’incontro è stato il giornalista Rai Marco Carrara, il quale ha intrecciato storie familiari, strategie industriali e numeri di bilancio con un filo conduttore comune: la scelta di restare – o di tornare – nel cuore dell’Appennino.

«La miglior garanzia contro lo spopolamento – ha concluso Castelli – è un’impresa sana che dà lavoro e speranza. Oggi abbiamo visto che questo futuro è già cominciato