13 Maggio 2025 - 16:41:23
di Tommaso Cotellessa
Continuano a far discutere le denunce mosse contro i sei attivisti No-Snam denunciati per i fatti avvenuti lo scorso 17 aprile, quando il movimento ha dato vita a un sit-in non autorizzato davanti il cantiere della centrale di comprensione di Case Pente a Sulmona.
Dopo l’immediata risposta giunta dai manifestanti, in primo momento è giunta la manifestazione di solidarietà da parte del circolo di Alleanza Verdi e Sinistra Sulmona alla quale si aggiunte il Partito Democratico locale con una nota firmata dal segretario provinciale Stefano Albano, il segretario del Pd Sulmona Diego Bucci, il segretario del Pd L’Aquila Nello Avellani e il segretario del circolo L’Aquila centro Alessandro Tettamanti.
I vertici locali del partito, infatti, ritengono che la mobilitazione, portata avanti da diciassette anni a questa parte dal movimento No Snam, debba essere considerata come un’importante segno di vitalità democratica del territorio. Per i dem quella portata avanti dagli attivisti è perciò un’opposizione civile che conferisce a questi ultimi il merito di provare a risvegliare la politica troppo spesso dormiente.
In particolare riferimento alla manifestazione per cui i sei attivisti sono stati denunciati gli esponenti del Pd dichiarano che si trattava di «Un’azione annunciata in largo anticipo, del tutto pacifica e dichiaratamente di “obbedienza civile”, come hanno tenuto a ribadire i partecipanti. Gli stessi che da diciassette anni si battono contro un’opera inutile per il fabbisogno energetico degli italiani, che danneggia il nostro territorio già in difficoltà delle aree interne e che è pericolosa per voler perseguire ancora una strategia di sfruttamento di energia da fonti fossili e per far passare il metanodotto in zone ad alto rischio sismico».
Gli esponenti del Partito Democratico, inoltre, ribadendo la ferma e coerente contrarietà nei confronti dell’opera auspicano che la risoluzione a firma del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci trovi un positivo riscontro nel corso della prossima seduta del Consiglio regionale, così da aprire nuovi fronti di intervento come una nuova Valutazione di Impatto Ambientale, l’individuazione di aree idonee dove far passare le strutture metanifere, una vera valutazione costi e benefici e il vincolo culturale sull’area di Case Pente, in modo tale da giungere all’epilogo di questa annosa questione
«La nostra speranza – chiosa i dem – è che anche i rappresentanti della maggioranza in Regione possano comprendere l’importanza della risoluzione per difendere il territorio che rappresentano, prima che sia davvero troppo tardi. Se lo facessero e la risoluzione passasse, sarebbe davvero un bel segnale di risveglio per la nostra regione e in particolare per il futuro delle sue aree interne, futuro che nessuno può comprare, ma che noi abruzzesi abbiamo diritto di decidere insieme. Senza rassegnazione ma con il coraggio di una regione capace di essere comunità e quindi che sappia difendere il proprio bene comune».