14 Maggio 2025 - 09:39:13

di Redazione

Proprio quando il fronte dovrebbe essere unito, con circa 150 posti di lavoro tra amministrativi e tecnici della Asl aquilana a rischio, è invece scontro tra sindacati.

Marcello Vivarelli, segretario regionale abruzzese del sindacato Fesica-Confsal attacca infatti il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti che, ieri, ha denunciato e criticato duramente un nota del direttore del dipartimento sanità della Regione Abruzzo Emanuela Grimaldi che intima alla Asl aquilana di sospendere la procedura di aggiudicazione della gara per l’affidamento del servizio di supporto amministrativo e tecnico dell’azienda sanitaria lasciando, di fatto, a casa 150 dipendenti.

ll Raggruppamento temporaneo di imprese composto da Biblos, Az Solutions e Vigilantes Group, aggiudicatario del vecchio bando per i servizi di supporto amministrativi e tecnici dell’azienda fino al 15 agosto scorso, è infatti in proroga già da 9 mesi, quindi fino al 15 maggio, nelle more della nuova gara per la stipula di un accordo quadro con unico operatore per l’affidamento del servizio. 

Lo stop della Regione è arrivato mentre la Asl stava predisponendo gli atti per la gara.

Per questo la Uil Fpl ha chiesto l’immediata revoca del provvedimento che genererebbe «una paralisi totale dell’attività amministrativa dell’azienda sanitaria provinciale, già duramente provata dai tagli e dal buco sanitario regionale, con un danno gravissimo anche per tutti gli utenti», minacciando azioni eclatanti.

«Le dichiarazioni diffuse oggi dalla Uil dell’Aquila sui 150 operatori precari tra amministrativi e tecnici di cooperativa sociale che lavorano per la Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila sono l’ennesimo tentativo tardivo di recuperare credibilità. Ma dove sono stati tutti questi anni la Uil, ma anche Cgil e la Cisl? Perché solo ci si accorge dell’esistenza e della precarietà di questi lavoratori? Forse perché è iniziata la campagna elettorale? – attacca Vivarelli – Da molto tempo, e non da pochi mesi – continua Vivarelli – denuncio pubblicamente, anche mettendoci la faccia, i pericoli legati al concorso pubblico per assistenti amministrativi, che certamente andava espletato ma che, in assenza di tutele per quei precari che non ce l’avrebbero fatta, può spazzare via anni di lavoro e sacrifici dei lavoratori delle cooperative sociali impiegati nella nostra Asl. Da anni porto avanti questa battaglia in totale solitudine, senza che le grandi sigle sindacali si siano mai veramente interessate a una seria internalizzazione dei servizi e alla tutela dei precari. Al contrario, hanno spinto e sostenuto la strada del concorso pubblico, ignorandone le possibili reali conseguenze».

«Ora, improvvisamente, si scopre che ci sono 150 lavoratori ‘a rischio’? La Uil dov’era quando si poteva e si doveva costruire una battaglia comune per salvaguardare questi operatori? Perché non si è unita a chi chiedeva con forza l’internalizzazione? E come mai se ne esce adesso che stanno per arrivare diverse elezioni comunali? – prosegue – Ai lavoratori dico: svegliatevi. Smettete di credere alle favole e alle fandonie che, forse anche per convenienza politica, vi raccontano per tenervi buoni e zitti. Agite. Non lasciatemi ancora una volta solo in questa battaglia, perché io ci ho sempre messo la faccia. E continuo a farlo», prosegue l’esponente di Fesica-Confsal Abruzzo.

«In merito alla situazione specifica denunciata oggi dalla Uil assicuro che sarà oggetto della massima attenzione da parte mia e del sindacato che rappresento. Ma anche su questo fronte serve il coraggio di esporsi, non basta farsi allarmare: bisogna reagire, con forza», conclude Vivarelli.

Sulla delicata questione interviene anche il segretario generale di Fp Cgil dell’Aquila Anthony Pasqualone: «Se le informali indiscrezioni raccolte corrispondessero al vero, ci troveremmo di fronte ad uno scenario a dir poco drammatico con una drastica contrazione occupazionale e con la compromissione di servizi erogati a cittadine e cittadini che determinerebbe un blocco delle attività all’interno della ASL 1. Questo drammatico scenario diventerebbe addirittura un paradosso se consideriamo che recentemente la Regione Abruzzo ha deliberato l’aumento delle aliquote Irpef! Quindi, da un lato si prevede per le cittadine ed i cittadini il pagamento di imposte più alte, dall’altro vengono diminuiti i servizi all’utenza attraverso la sospensione di una procedura di gara che, tradotto, potrebbe significare la cessazione di 150 rapporti di lavoro senza tener minimamente conto delle esperienze acquisite e della fattiva necessità di personale all’interno della Asl».

«Vogliamo ricordare che l’ultimo concorso per assistenti amministrativi è stato espletato quasi 30 anni fa
dalla ex Asl di Avezzano Sulmona e, ad oggi, è più che mai necessaria la presenza di tale figura
professionale! Diciamo no tutto questo! L’obiettivo che la Regione Abruzzo affida ai Direttori generali delle Asl di contenere la spesa, non può e non deve penalizzare lavoratrici e lavoratori e non può determinare la contrazione di servizi pubblici essenziali rivolti alla cittadinanza e garantiti dalla Carta Costituzionale! Servizi che già oggi sono in affanno a causa della carenza di personale, tagli delle risorse, mancati investimenti, mancata programmazione ed una gestione inadeguata che stanno determinando il collasso della Sanità Pubblica Provinciale».

La Cgil chiede pertanto un confronto istituzionale con la Asl e con la Regione Abruzzo, finalizzato ad affrontare anche la tematica suesposta per una risoluzione positiva della vertenza: «Annunciamo sin da ora che, in mancanza, ci attiveremo con ogni mezzo di lotta e protesta e in ogni sede opportuna per la difesa dei diritti di lavoratrici, lavoratori, cittadine e cittadini e per la tutela del diritto Costituzionale alla Salute».

SOLIDARIETA’ DI SINISTRA ITALIANA AI LAVORATORI

«Sinistra Italiana L’Aquila esprime piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori delle cooperative impiegati presso la ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, circa 150 persone che oggi sono fortemente minacciate di perdere il posto di lavoro: si tratta di figure fondamentali che assicurano il funzionamento quotidiano non solo degli ospedali, ma anche della sanità territoriale, garantendo servizi essenziali per tutta la comunità. Mentre la Regione Abruzzo continua a disperdere risorse in operazioni clientelari come le cosiddette “leggi mancia”, lavoratrici e lavoratori necessari per il sistema sanitario vengono lasciati nell’incertezza. In questo contesto è ancora più grave che, a fronte di un aumento delle imposte regionali, non si veda un investimento chiaro e mirato sulla sanità pubblica. La politica non può ridursi a mera ragioneria. Deve preoccuparsi della vita concreta delle donne e degli uomini, deve assumersi la responsabilità di trovare soluzioni, avendo a cuore chi oggi tiene in piedi i servizi. È necessario agire con urgenza, mettendo al centro proprio queste persone».

Lo scrive Sinistra Italiana che sostiene in modo totale i lavoratori.

«È ora di dire basta alla precarietà nella pubblica amministrazione. Servono concorsi pubblici a tempo indeterminato, non più bandi a tempo determinato, non più ricorso alla somministrazione o alla fornitura di servizi tramite cooperative, dove i lavoratori svolgono le stesse mansioni degli strutturati ma con salari più bassi e diritti ridotti. Affrontiamo con determinazione e spirito costruttivo le situazioni irrisolte che ci trasciniamo da anni e, soprattutto, finiamola di creare nuove condizioni che condannano lavoratrici e lavoratori al giogo della precarietà. Chiediamo che la Regione Abruzzo dia un segnale chiaro: internalizzazione dei servizi, valorizzazione del lavoro pubblico e utilizzo delle risorse fiscali per rafforzare davvero la sanità, tutelando chi la fa funzionare ogni giorno», conclude.

Rotellini (Avs): «Serve un atto di responsabilità dalla Regione. E il sindaco Biondi, ancora una volta, tace»

«Esprimo piena solidarietà alle circa 150 lavoratrici e lavoratori delle cooperative impiegati nella ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, oggi minacciati dalla prospettiva concreta di perdere il lavoro. Parliamo di persone che, da anni, assicurano servizi essenziali, garantendo con professionalità e sacrificio il funzionamento della nostra sanità pubblica».

Così il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Lorenzo al Comune dell’Aquila Lorenzo Rotellini, che sottolinea come questa vicenda rappresenti «l’ennesima dimostrazione di una politica regionale incapace di garantire stabilità, continuità e dignità a chi ogni giorno tiene in piedi il sistema sanitario».

«In un quadro di totale precarietà, mentre aumentano le imposte regionali e si tagliano i servizi, la Regione continua a ignorare le esigenze reali del territorio. Serve subito l’internalizzazione dei servizi, concorsi pubblici stabili e uno stop definitivo alla logica degli appalti e delle cooperative, che umilia lavoratrici e lavoratori con salari più bassi e meno diritti».

«Ancora più grave – aggiunge Rotellini – è il silenzio assordante del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che da mesi non spende una parola sullo stato indecente della sanità. Purtroppo è troppo impegnato nei suoi continui viaggi istituzionali per incontrare ministri e viceministri italiani ed esteri, e soprattutto nelle dinamiche interne al suo partito, Fratelli d’Italia, nella guerra personale contro il senatore Liris».

«È ora che chi governa, a tutti i livelli, torni a occuparsi della realtà. La sanità pubblica non può essere lasciata in mano al caso e al mercato. Chiedo un’assunzione di responsabilità immediata da parte della Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila. Il tempo delle passerelle è finito. Ora servono fatti».

Pietrucci e Albano (Pd): «Qualcuno fermi la Grimaldi e la Verì. La ASL 1 sprofonda per l’accanimento della Regione»

Anche il consigliere regionale Dem Pierpaolo Pietrucci e il segretario Pd della provincia dell’Aquila Stefano Albano sono duri sulla vicenda, definendola parte di una «sorta di accanimento politico teso a demolire la ASL 1 magari per tentare, in un futuro quasi immediato, di prendersi il DEA di 2° livello ai danni dell’Aquila. Per questo sollecito tutti i politici aquilani a stare con le recchie dritte”».

«Sono anni che chiediamo di stabilizzare i lavoratori facendo transitare il personale gestito da Cooperative e Agenzie interinali in società di scopo, internalizzandoli, oppure in Abruzzo Progetti – continuano -. Abbiamo approvato Risoluzioni, ne abbiamo discusso in specifiche sedute della Commissione Sanità e nonostante le rassicurazioni dell’Assessore Verì e di altri politici eletti non è stato messo in campo un solo atto politico e amministrativo che andasse nella direzione auspicata e necessaria».

«Lo scenario pazzesco che si profila si aggiunge all’aumento delle aliquote Irpef deciso dalla Giunta Marsilio. Quindi i cittadini pagheranno le tasse più alte per coprire un buco di Bilancio fatto dalla destra ed avere la terz’ultima sanità d’Italia per i LEA oltre al taglio di servizi che sarà ferale per alcune prestazioni essenziali. Poi si vuole ridurre ancora di più la spesa sanitaria tagliando i servizi e adesso – sospendendo la procedura di gara come denunciano CGIL e UIL – si cancellerebbero 150 rapporti di lavoro senza minimamente considerare le esperienze acquisite e la necessità di personale all’interno della ASL 1».

«Fermi tutti. Aprite immediatamente un confronto politico su ASL 1. Il Comitato ristretto e i sindaci dell’Aquila e di Avezzano intervengano per trovare immediatamente – e senza interrompere servizi essenziali – la soluzione occupazionale che da tempo abbiamo indicato», concludono Pietrucci e Albano.

Il Passo Possibile: «Disastro annunciato»

«Un grido di allarme giunge dalle sigle sindacali del settore sanità: una direttiva regionale intimerebbe alla ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila la sospensione immediata della procedura di gara per l’affidamento del servizio di supporto amministrativo e tecnico. Disastro annunciato».

Così il Passo Possibile (Americo di Benedetto, Fabrizio Ciccarelli, Emanuela Iorio, Elia Serpetti, Massimo Scimia), Azione (Enrico Verini, Roberta Gargano, Angelo Mancini) e 99 L’Aquila (Gianni Padovani).

In questi anni, sia sul fronte regionale che su quello comunale, siamo intervenuti in modo deciso e costante portando sul tavolo politico proposte chiare e concrete restate purtroppo inascoltate.

«Così nel 2023, in ambito istituzionale e in assemblee pubbliche, il consigliere regionale Di Benedetto: “Il precariato nella ASL dell’Aquila è veramente un tema drammatico, perché nel corso degli anni non si è fatto fronte alle esigenze della forza lavoro dell’azienda sui vari fronti e in maniera stabile, e quindi si è studiato un sistema che è totalmente sganciato dalla stabilità, attraverso gare e affidamenti a cooperative e società interinali e rapporti a tempo determinato”…la disfunzione grande è che non si può risolvere questo problema di persone che da molti anni lavorano all’interno della nostra azienda attraverso operazioni “spot” in cui ci sono situazioni che si risolvono ed altre no. Tra le operazioni spot, anche se strutturale, non possiamo non citare il concorso degli amministrativi (per il quale, in questi giorni, stanno terminando le selezioni). Il paradosso è che chi ha lavorato di più a volte resta fuori proprio dalla selezione che dovrebbe stabilizzarlo” e lo vedremo.

Abbiamo sempre rimarcato che, con un minimo di assunzione di responsabilità, andrebbe fatto qualcosa di diverso proponendo, da sempre, la creazione di una società in house autorizzata dalla Regione Abruzzo che possa tener dentro chi in tutti questi anni ha fatto un sacrificio per la ASL provinciale aquilana.

In questa direzione il nostro emendamento approvato nel Consiglio Comunale del 24 marzo 2025 che conteneva due punti chiari, netti, inequivocabilmente volti a trovare soluzioni per le problematiche emerse: l’impegno per il Sindaco ad attivarsi presso la Regione per una più equa ripartizione del fondo sanitario regionale in considerazione delle caratteristiche d’ambito della ASL aquilana e per valutare l’istituzione di una società in house (sulla scorta del Contact Center INPS) che possa così dare sicurezza e dignità lavorativa a chi da anni si adopera per la salute dei nostri cittadini.

La politica di governo di questo disastro annunciato se ne deve assumere la responsabilità, non solo perché è tema contingente, ma soprattutto perché il sistema “interinali-somministrati” all’interno della ASL aquilana è stato impiantato proprio da una Giunta Regionale e da una Direzione aziendale di centro-destra. Un sistema che ha portato benefici e interessi trasversali alla politica che lo ha sdoganato, gestito, manipolato.

Adesso la politica (quella della stessa parte) deve essere equa e deve dare una speranza a chi per tanti anni ha dato anima e cuore ad una azienda che si occupa della salute dei cittadini. Non può paradossalmente rifugiarsi nel deficit sanitario da essa stessa generato anche perché se si darà seguito a tale disposizione regionale le circa 150 unità di personale, che dal 15 maggio non saranno più in servizio, saranno causa di ulteriori disservizi all’utenza».