Abruzzo Insieme: “Sanità Abruzzese al Collasso: 150 Lavoratori Senza Contratto, Crolla la Narrazione del Modello Marsilio”

16 Maggio 2025 - 11:13:45

Quanto accade oggi ai 150 dipendenti di Biblos, AZ Solutions e
Vigilantes Group, addetti ai servizi di supporto amministrativo e
tecnico per la ASL1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila, segna il tramonto
definitivo della narrazione elettoralistica che voleva la sanità
abruzzese del duo Marsilio – Verì quale modello da esportare in tutta
Italia.
Come consiglieri di opposizione e come Abruzzo Insieme evidenziamo da
tempo i rischi di una gestione dissennata e cinica dell’emergenza in cui
versa la sanità abruzzese da parte del Governo Regionale, lo ribadiamo
anche oggi, quando tutti i nodi, da sempre evidenziate dai lavoratori
della sanità, dai sindacati e dai cittadini a cui continuano ad essere
negati servizi sanitari essenziali, giungono al pettine, diventando
evidenti persino alla maggioranza di governo.
Noi consiglieri di opposizione, gli stessi che Marsilio aveva additato
il 3 aprile come pericolosi facinorosi, eravamo state facili cassandre:
il deficit della sanità regionale è fuori controllo e a farne le spese,
dopo i cittadini costretti a rivolgersi alla sanità privata o alle
strutture fuori regione, sono adesso i lavoratori del comparto sanità.
Dopo aver colpito i contribuenti abruzzesi con l’aggravio
dell’addizionale IRPEF, è il momento dei tagli e dei mancati rinnovi dei
contratti a lavoratori precari, che risultano fondamentali per il
funzionamento della sempre più arrancante sanità regionale. Ancora la
solita ricetta, ancora le categorie più deboli costrette a pagare per
l’incapacità della politica e dei suoi nominati.
In fondo, è un emendamento a firma dello stesso Marsilio alla legge
regionale che prevedeva l’aumento delle aliquote IRPEF, ad aprire la
strada a quanto devono fronteggiare oggi i 150 lavoratori
“somministrati” alla ASL1, in nome della razionalizzazione della spesa
per il personale amministrativo e per il rinnovo dei contratti di
somministrazione.
Una “razionalizzazione” che pare avere ulteriori conseguenze nefaste per
i lavoratori, se è vero che il mancato finanziamento del DL n. 35 del
2019 (decreto Calabria), oltre al già effettivo blocco del pagamento
delle indennità agli addetti dei Pronto Soccorso, comporterà una
drastica diminuzione dei fondi aziendali destinati al pagamento del
salario accessorio (produttività, condizioni di lavoro, progressioni
economiche…) a tutti gli operatori sanitari delle nostre 4 ASL.
Non possiamo che denunciare di nuovo che quello a cui stiamo assistendo
è la distruzione sistematica della sanità pubblica regionale, la
disintegrazione dei livelli minimi di assistenza, l’aggravio delle spese
per i contribuenti onesti e l’umiliazione degli operatori sanitari da
parte di un Presidente di regione sordo ad ogni invito alla
ragionevolezza e cieco di fronte alla realtà dei fatti.
Ma forse era questo il modello di sanità da esportare nelle altre
regioni a cui pensavano il Governatore e i suoi accoliti.