19 Maggio 2025 - 17:53:31

di Martina Colabianchi

Si è spostato da palazzo Silone all’Emiciclo, lunedì pomeriggio, il presidio a rotazione dei 150 lavoratori precari dell’area tecnica e amministrativa della Asl provinciale dell’Aquila, assunti tramite le cooperative Biblos, Az Solutions e Vigilantes Group.

Qui, sede del Consiglio regionale, l’incontro con sindacati ed esponenti politici voluto dal consigliere Dem Pierpaolo Pietrucci per fare il punto sulla vertenza che, nonostante il rinnovo quadriennale dei contratti, non si è esaurita, e per organizzare al meglio il percorso di mobilitazione. Presente all’incontro anche Americo Di Benedetto del gruppo politico Il Passo Possibile.

La Asl ha bandito un concorso specifico, ma i 150 lavoratori chiedono una stabilizzazione anche per chi non ha partecipato o non è risultato idoneo. Il timore più grande è che, con la pubblicazione della graduatoria del recente concorso pubblico per 53 posti da assistente amministrativo, prevista già per giugno, molti degli attuali lavoratori vengano tagliati fuori.

«In questo modo tutelano l’azienda per cui noi lavoriamo, ma non tutelano noi lavoratori – spiega Fabio Giurina, lavoratore precario – perché con il concorso in atto accadrà che entreranno, al momento dell’uscita della graduatoria, delle persone che hanno vinto il concorso e noi andremo a casa».

La richiesta di lavoratori, sindacati ed esponenti politici di minoranza è quella dell’internalizzazione dei servizi. Questo alla vigilia dell’importante incontro prefettizio per il previsto tentativo di conciliazione, quando il sit in migrerà nuovamente per spostarsi davanti alla sede della Prefettura dell’Aquila.

«Oggi ribadiamo che noi abbiamo bisogno di lavorare e di dare continuità anche alla Asl o a qualsiasi altro servizio. Chiediamo una stabilizzazione per noi lavoratori precari che oggi, dopo anni, ci troviamo in questa situazione – prosegue Giurina -. Il presidente Marsilio ha detto che, nel momento in cui uscirà la graduatoria del concorso, si risolverà il problema facendo entrare i vincitori. I vincitori, certo, dovranno entrare e nessuno accusa queste persone, ma chiediamo delle rassicurazioni anche per quanto riguarda noi precari. Noi abbiamo sempre proposto la società in house che, secondo noi, è la prima soluzione possibile. Poi, se ne usciranno altre migliori, ben vengano».