Pd Abruzzo mobilitazione su referendum davanti alla sede Rai Abruzzo: "Informare è un diritto"

19 Maggio 2025 - 16:14:30

Presidio pacifico per dare voce ai referendum quello di stamane davanti
alla sede Rai di Pescara, dove il Partito Democratico Abruzzo, in
adesione alla mobilitazione nazionale “Spegniamo TeleMeloni, accendiamo
la democrazia”, ha rivendicato spazi informativi sui quesiti referendari
dell’8 e 9 giugno prossimi. Davanti agli studi di via De Amicis si sono
ritrovati il senatore Michele Fina, l’onorevole Luciano D’Alfonso, con
le delegazioni del gruppo consiliare, della segreteria regionale, del
gruppo dirigente del Partito, con sostenitori e sostenitrici.

“Siamo qui per protestare contro l’inaccettabile blackout informativo
sui referendum dell’8 e 9 giugno da parte della televisione di Stato –
dichiara ilo senatore Michele Fina a nome del presidio – . È una
vergogna che la Rai abbia oscurato questi referendum, che invece è un
diritto dei cittadini e delle cittadine conoscere, così come è un
diritto e, insieme, un dovere quello andare a votare. Massimo rispetto
per il lavoro delle redazioni, ma c’è un appuntamento importante nel
nostro Paese e invece anziché assicurare il servizio pubblico, si tende
a non farlo sapere, per non far raggiungere il quorum: è veramente
indecente che qualcuno voglia sommare la propria posizione politica a
quella di chi non può andare a votare o, semplicemente, non lo sa. Oggi
siamo davanti a tutte e 20 le sedi regionali della Rai del Paese, la
nostra segretaria è a Roma e da ogni presidio insisteremo finché la Rai
non tornerà a fare il suo mestiere, che è quello di servizio pubblico.
Prertendiamo che si faccia informazione, pretendiamo che si inviti ad
andare a votare e che si votino 5 Sì”.

“L’informazione pubblica è di tutti e tutte ed è di tutti e tutte il
diritto di sapere di cosa trattano i referendum – aggiunge il segretario
regionale PD Daniele Marinelli – . Ringrazio la comunità del PD che
oggi, anche in Abruzzo, come da tutte le altre sedi Rai d’Italia ha
chiesto voce e ha fatto sentire la propria. Sulla televisione pubblica
abbiamo assistito a degli espliciti inviti a disertare le urne e
minimizzare i temi dei quesiti da parte di alte cariche dello Stato, che
dovrebbero rappresentare le istituzioni e non il proprio partito di
appartenenza, quindi è più urgente e necessario che il contenuto dei
quesiti arrivi alla gente, perché riguarda i lavoratori e le
lavoratrici, nonché le cittadine e i cittadini italiani e quelli che non
lo sono, ma che hanno scelto di vivere da noi”.