Di Marco su risposta a interpellanza sui farmaci: "Smentire il caso significa offendere famiglie e pazienti che lo hanno segnalato"

21 Maggio 2025 - 16:27:31

“Voglio chiedere ufficialmente scusa alle famiglie e ai pazienti in cura
nel reparto di Reumatologia pediatrica di Chieti che ieri, in aula, il
Presidente Marsilio ha offeso, definito “inesistente” il caso da me
sollevato riguardo alla mancata disponibilità di farmaci verificatasi
mesi fa. Quella che lui ha minimizzato, come ha fatto tempo addietro
incalzato nella trasmissione di David Parenzo su La 7, è stata, invece,
una realtà vissuta sulla pelle di famiglie e bambini affetti da malattie
rare, che hanno subito un ritardo di ben 20 giorni nella
somministrazione del Tocilizumab, come l’assessore alla Sanità Nicoletta
Verì ammette nella risposta scritta all’interpellanza. Si tratta di
bambini che non possono permettersi interruzioni o posticipazioni delle
cure senza conseguenze e ciò dovrebbe bastare per rendere il fatto grave
e inaccettabile. Ma si tratta anche di personale sanitario che si trova
in difficoltà, nonostante la trincea dove medici e operatori sanitari
tutti sono costretti a stare loro malgrado”, così il consigliere
regionale PD Antonio Di Marco commenta la risposta data dagli uffici.

“Il tentativo di derubricare il problema a un episodio isolato o a una
semplice coincidenza con le festività natalizie è un modo furbo e anche
irresponsabile di sottrarsi al dovere di governo e controllo che la
Regione e chi la rappresenta ha – incalza Di Marco – . Una governance
seria non si limita a “non essere informata”, come incredibilmente
ammesso nel documento della ASL, ma previene, monitora, interviene. La
verità è che questa sanità pubblica è abbandonata a se stessa, in balìa
di debiti, ritardi, tagli e mancanza di indirizzo politico, ma senza
qualcuno che si prenda le dovute responsabilità, com’è accaduto ieri,
con Marsilio che si autoassolveva da debiti, mobilità passiva e tagli
dicendo che avviene ovunque. È diventata una favola al contrario, dove
la Regione, invece di essere garante dei diritti, si comporta come Alice
nel Paese delle Meraviglie, fingendo che tutto funzioni, mentre intorno
i cittadini soffrono, aspettano e rinunciano a curarsi. È anche per
questo che, negli ultimi sei anni, la sanità abruzzese è precipitata:
gli utenti fuggono verso altre regioni, si rassegnano a non curarsi
oppure, come accaduto anche a me, per evitare di diventare “vittime” di
attese ingiustificabili (ho provato a prenotare una tac urgente, mi è
stata data disponibilità a ottobre, sic), sono costretti a ricorrere al
privato, pagando di tasca propria un diritto che dovrebbe essere
gratuito e universale. Questo non è accettabile e lo continuerò a
denunciare in ogni sede, per i pazienti e i cittadini, ma anche per il
personale sanitario, medico e non, che ogni giorno opera con sforzi
indicibili in queste condizioni: è arrivato il momento di sederci tutti
intorno a un tavolo e fare, ognuno, la propria parte. Con la situazione
attuale il futuro che attende questo delicato comparto è pesante e chi
governa continua a essere assente, salvo poi, messo alle strette, dire
la verità con tutto il carico a danno degli abruzzesi, com’è accaduto
prima con il deficit nascosto fino all’ultimo momento, poi con le tasse
imposte come estrema razio e infine con gli ulteriori tagli rivelati
solo dopo, pur sapendo che i fondi non sarebbero bastati, com’è
palesemente emerso ieri con la proposta di legge di copertura
dell’imponente disavanzo. Non si può trattare così una comunità che ha
diritto e bisogno di curarsi”.