23 Maggio 2025 - 10:35:27

di Tommaso Cotellessa

Un ordine del giorno che invoca una posizione netta e incontrovertibile: la ferma condanna dell’azione di genocidio del popolo palestinese in corso nella Striscia di Gaza, con il pieno riconoscimento delle responsabilità del primo ministro israeliano Netanyahu, e l’esposizione sulla facciata di Palazzo Margherita la bandiera palestinese con la scritta Stop al genocidio.

Queste le richieste contenute nel documento a prima firma della capogruppo di L’Aquila Coraggiosa Simona Giannangeli e sottoscritto dalla consigliera del Partito Democratico Stefania Pezzopane.

Obiettivo dell’ordine del giorno è quello di far sì che il Comune dell’Aquila faccia pressione sul governo nazionale, affinché esprima la ferma condanna dell’azione di Netanyahu,  e interrompa i rapporti politici ed economici con Israele, ma anche quello di ribadire con chiaro gesto simbolico la ferma condanna di quanto sta avvenendo nella striscia di Gaza da parte della città dell’Aquila.

Non si tratta del primo atto promosso dal gruppo L’Aquila Coraggiosa in tal senso, già mesi fa – sempre su proposta della consigliera Giannangeli – il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno con cui il sindaco e la Giunta hanno espresso ferma condanna del massacro in atto della popolazione civile della Striscia di Gaza, richiamando i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario che vieta a qualsiasi Stato di compiere attacchi ai civili, agli edifici di cura, ai beni primari in qualsiasi tipo di conflitto.

Quello che si chiede ora è un passo in più a fronte del perdurare del conflitto.

Giannangeli, per sottolineare l’importanza e la necessità di un documento che sigli una ferma, netta e evidente presa di posizione, ripercorre le evoluzioni che il conflitto ha avuto negli ultimi mesi:

«Il 15 maggio scorso è stato il 77° anniversario della Nakba (catastrofe) palestinese. Il 15 maggio 1948 Israele si proclamò Stato ed ebbe inizio la cacciata del popolo palestinese dalla propria terra. 77 anni dopo la Nakba prosegue e Netanyahu detto che, non avendo trovato paesi volenterosi all’accoglienza della popolazione “indesiderata”, è costretto ad espellerne il più possibile. Nella Striscia di Gaza non ci sono più “zone sicure”: gli attacchi israeliani uccidono decine di civili in aree dichiarate tali. Nella Striscia di Gaza oltre 1 milione di persone, tra cui migliaia di bambine e di bambini, stanno letteralmente morendo di fame, costretti a mangiare piante selvatiche. Centinaia di migliaia di famiglie sono costrette a vivere in condizioni disumane, a bere acqua sporca e contaminata, con la costante paura di morire da un momento all’altro sotto i bombardamenti. La situazione sanitaria è al collasso, con ospedali e strutture mediche che faticano a fornire cure essenziali, con strutture apparecchi, medicinali e personale assolutamente insufficienti per un numero di pazienti altissimo. Oltre il 70% delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie sono state distrutte o danneggiate a causa dei bombardamenti israeliani e hanno lasciato la popolazione senza accesso a fonti di acqua pulita. In questo momento, mentre le temperature aumentano, le strade sono invase di rifiuti e liquami, con migliaia i casi di epatite A, malattie gastrointestinali e respiratorie registrati nelle ultime settimane. Dal 7 ottobre 2023, il governo israeliano ha ucciso circa cinquantamila civili, di cui circa quattordicimila sono donne e bambine/i ed ha ferito novantaduemila civili ed ha causato 1,9 milioni di sfollati. Sono stati uccisi medici e giornalisti. I bombardamenti proseguono senza sosta e colpiscono i civili rifugiati nelle macerie degli edifici o nelle tende dei campi. In questi giorni il governo israeliano ha centrato l’European Hospital di Khan Younis con sei raid e ha dato l’ordine di evacuazione allo Shifa Hospital di Gaza City. La Nakba continua nell’indifferenza mondiale, la Striscia di Gaza è sigillata agli aiuti militari, Trump esalta il piano di occupazione e di pulizia etnica di Netanyahu, che parla di soluzione finale».