24 Maggio 2025 - 12:51:09

di Martina Colabianchi

«È stupefacente come il sindaco Biondi perda facilmente le staffe e – di fronte alle critiche – preferisca offendere e insultare. Oltre alla sua indole permalosa e vendicativa, deve aver preso esempio da Marsilio che minaccia di “prendere a calci in c…o” la sua più corretta consigliera regionale».

Così, in una nota, il consigliere regionale Dem Pierpaolo Pietrucci replica al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. Non accenna quindi a placarsi la polemica politica innescata dal caso dei 150 lavoratori precari delle cooperative attive all’interno della Asl 1, per cui le opposizioni, ed in primis Pietrucci, hanno accusato a più riprese il primo cittadino di immobilismo. Alle accuse era arrivata una dura replica di Biondi, che ha attaccato personalmente il consigliere regionale e ha di fatto addossato le responsabilità per quanto accade nella sanità locale alle amministrazioni che lo hanno preceduto.

«Ho letto attentamente il suo comunicato stampa, che addossa alla mia parte politica tutti i mali della nostra città. Forse ha ragione, il dubbio mi è venuto. E se abbiamo sbagliato chiediamo scusa. In realtà quei mali che attribuisce a noi, dopo otto anni che la governa li avrebbe potuti risolvere. Ma temo che i suoi insulti siano solo un modo per nascondersi. Io non ho mai venduto il mio silenzio né i diritti dei miei concittadini per servilismo politico o per la mia carriera personale. Ho sempre agito a schiena dritta anche contrastando scelte fatte da Governi amici, anche trovandomi in minoranza, anche rischiando in prima persona», scrive Pietrucci.

«Sono sempre stato presente e mi sono confrontato senza mai fuggire di fronte alle difficoltà politiche e alle vertenze sociali. Non ho mai approfittato del mio ruolo per andare in giro come fa Biondi viaggiando tra Russia, Australia e Giappone (per spiegare ai giapponesi come si affrontano i terremoti!) e in Europa e in Italia senza ottenere alcun beneficio per la nostra città, tranne il suo svago e il suo divertimento privato».

«Abbiamo idee opposte su come governare, è vero – incalza il consigliere -. Purtroppo il mio modo di amministrare è libero. Il suo è basato sull’ubbidienza politica, come è tipico della destra: Biondi è suddito di Marsilio che è suddito di Meloni che è suddita di Trump… la filiera della servitù».

«Per questa ubbidienza la nostra sanità è ridotta a uno straccio: perché il Sindaco è stato sempre muto sulla mortificazione e il taglio dei fondi alla nostra ASL1, sulla privazione di uffici e funzioni (il Covid hospital, la sede unica della Regione, il Soccorso alpino, la Confindustria tutte a Pescara), sul collegamento Roma-Pescara che esclude L’Aquila. Se disgraziatamente fosse stato Sindaco dell’Aquila durante il terremoto avrebbe venduto pure l’Università e tutte le strutture amministrative che in quei giorni drammatici si volevano trasferire altrove. Infine, sulla vertenza dei precari e la nostra povera sanità: negli ultimi 25 anni in Abruzzo per ben 18 anni ha governato la destra nominando i Direttori Generali, facendo pessime scelte amministrative, aumentando il precariato, riducendo i servizi e soprattutto alzando le tasse. E il blocco del turn over che impedisce nuove assunzioni – lo ricordo a Biondi – fu deciso dal Governo di cui Giorgia Meloni era ministro».

«Per questo, con orgoglio, continuerò a stare dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori – continua -. E a chiedere al Sindaco di convocare un incontro e di confrontarsi con tutti, senza paura. La politica ha le sue regole. Non si serve di offese personali o di calunnie. Sta ai fatti. D’altronde è noto a tutti che sia lei che Marsilio occupate “la poltrona” a titolo di volontariato, senza percepire alcun compenso».

«PS: la soluzione che salvò Abruzzo Engineering – che la destra voleva liquidare licenziando tutti i dipendenti – fu una legge regionale che stanziò 8 milioni per costituire la Società in house di oggi: quella legge era firmata da Pierpaolo Pietrucci»., conclude.