29 Maggio 2025 - 11:21:44
di Tommaso Cotellessa
Il reparto di Urologia dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila si arricchisce di un nuovo ecografo di ultima generazione, frutto di una sinergia virtuosa tra l’associazione L’Aquila per la Vita e i dipendenti della ex Carispaq.
La nuova apparecchiatura, donata per garantire un servizio diagnostico di alta qualità, è ora a disposizione del personale medico per migliorare la cura dei pazienti.
L’iniziativa si inserisce nel lungo percorso di solidarietà portato avanti da L’Aquila per la Vita, da anni attiva nel sostegno alla sanità locale e alle persone che affrontano momenti di fragilità. Questo impegno si è incontrato con quello dei dipendenti della ex Carispaq, che avevano istituito un fondo di solidarietà destinato a finanziare interventi a favore del sistema sanitario provinciale.
La parte del fondo destinata alla sanità aquilana ha permesso l’acquisto del nuovo ecografo per l’Urologia dell’ospedale del capoluogo, mentre altre quote hanno contribuito all’acquisto di importanti strumenti per i reparti di Oncologia dell’ospedale di Sulmona e di Allergologia di quello di Avezzano.
Alla cerimonia di donazione ha preso parte anche il professor Ettore Martini, figura storica del San Salvatore e fondatore del reparto di Urologia. «Quando arrivai io, funzionava solo una piccolissima parte dell’ospedale. Oggi tutto funziona» ha ricordato Martini.
Ripercorrendo la storia dell’ospedale, con uno sguardo che dal passato si volge al presente, l’ex primario ha, inoltre, sostenuto che, pur esistendo delle criticità, l’ospedale aquilano è all’altezza della situazione e in grado di rispondere alle esigenze dei pazienti, anche rispetto ad altre realtà regionali e nazionali.
La giornata, segnata da un forte spirito di servizio e solidarietà, è stata però attraversata anche da un filo di amarezza. A sottolinearlo è stato Giorgio Paravano, presidente di L’Aquila per la Vita, che ha denunciato l’iniquità dell’attuale regime fiscale applicato alle donazioni di macchinari sanitari: «Noi privati doniamo a un ospedale pubblico, quindi allo Stato, macchinari di alto livello e lo Stato ci tassa con l’aliquota massima del 22%. Avevamo fatto degli interpelli e ci era stato detto che per quest’anno l’aliquota sarebbe stata al 4%, ma è rimasta solo una falsa notizia».
Una situazione che appare paradossale, in cui viene penalizzata la generosità dei cittadini e delle associazioni che, spesso, colmano le lacune del servizio pubblico.
L’ecografo donato al reparto di Urologia è solo l’ultimo di una lunga serie di interventi concreti promossi da realtà come L’Aquila per la Vita, il cui operato merita rispetto, sostegno e il giusto riconoscimento da parte delle istituzioni.
Il bene compiuto da realtà come queste non può essere trattato come un acquisto di lusso, deve piuttosto essere riconosciuto per quello che è: un dono al servizio del bene comune.