30 Maggio 2025 - 13:02:20
di Angelo Liberatore
Torna a casa “La nascita della Vergine“.
Si tratta di una imponente pala d’altare del 1595, a tecnica olio su tela e firmata dal fiorentino Bernardino Monaldi.
L’opera d’arte è stata recuperata sulla direttrice L’Aquila-Genova dai Carabinieri del Nucelo Tutela Patrimonio Culturale.
Il bene era sparito, presumibilmente a cavallo tra gli anni 60 e 70 del Novecento, dalla chiesa di Santa Maria della Consolazione di Picenze di Barisciano, in provincia dell’Aquila.
Della pala d’altare si erano poi del tutto perse le tracce fino al novembre del 2024.
Allora, infatti, uno studioso d’arte abruzzese, Franco Battistella, aveva segnalato ai Carabinieri del Nucleo TPC dell’Aquila la presenza della pala d’altare nel catalogo telematico di vendita di una casa d’aste di Genova.
La segnalazione ha fatto attivare gli uomini dell’Arma, che si sono mossi anzitutto per documentare con certezza la presenza passata della pala d’altare nella chiesa di Picenze di Barisciano.
«Dopo la segnalazione ci siamo attivati con gli uffici della Soprintendenza e anche con la comunità locale del luogo di provenienza della pala per documentare, negli anni, la presenza di questo dipinto in un particolare luogo», spiega il Maggiore Alberto Calabria.
Non solo questo, però.
Infatti, i Carabinieri del Nucleo TPC dell’Aquila hanno anche fatto dei rilievi per comparare la nicchia dell’altare della Chiesa di Santa Maria della Consolazione con le dimensioni della pala d’altare.
Trovando una perfetta corrispondenza.
«La difficoltà era trovare materiale, elementi, che ci permettessero di ricondurre questo quadro in quel luogo – spiega ancora il Maggiore Calabria -. Non avendo trovato fotografie, abbiamo analizzato tutta una serie di archivi del posto e ci siamo basati alla fine su una serie di pubblicazioni che ne attestavano l’origine e anche su testimonianze della comunità locale che aveva memoria di questo quadro in quella chiesa».
Acquisite tutte le certezze del caso, il recupero vero e proprio è stato perfezionato dal Nucleo TPC di Genova.
Insomma, parole d’ordine sinergia e collaborazione.
«Il nostro è stato un lavoro in sinergia non solo con Genova ma anche con altre istituzioni del territorio come la Soprintendenza dell’Aquila e la comunità locale del luogo di provenienza della pala», spiega il Maggiore Alberto Calabria.
Dopo il recupero non ci sono stati ulteriori sviluppi giudiziari perchè è stata accertata e dimostrata la buona fede di chi aveva messo in vendita la pala d’altare.
Opera d’arte che, adesso, è in custodia nella sede del Nucleo TPC dell’Aquila in attesa della cerimonia ufficiale di riconsegna.
«La riconsegna avverrà in favore dell’Arcivescovo dell’Aquila il prossimo 5 giugno in occasione della festa dell’Arma dei Carabinieri», ha annunciato infine il Maggiore.