31 Maggio 2025 - 12:00:36
di Vanni Biordi
La lotta all’evasione e all’elusione fiscale in Italia vede un contributo esiguo da parte dei Comuni, con solo il 3,7% delle amministrazioni che ha inviato segnalazioni qualificate all’Agenzia delle Entrate nel 2023. Un dato che appare “insignificante” se confrontato con una stima di evasione fiscale di quasi 93 miliardi di euro all’anno. Questo scenario solleva interrogativi sulla reale volontà o capacità dei sindaci di contrastare un fenomeno così diffuso.
In questo contesto nazionale, l’Abruzzo si distingue in negativo. Su un totale di 305 Comuni abruzzesi, solo due hanno ottenuto un contributo dalla lotta all’evasione fiscale dei tributi erariali nel 2023. Un numero che evidenzia una scarsa attivazione da parte delle amministrazioni locali regionali.
Analizzando i dati più specifici relativi alle province, emerge un quadro ancora più dettagliato.
Tra le province abruzzesi, Pescara è l’unica ad apparire nella classifica dei Comuni capoluogo che hanno ottenuto un contributo nel 2023, seppur con un importo modesto. Il Comune di Pescara ha ricevuto 1.337,92 euro nel 2023, posizionandosi al 152° posto a livello nazionale.
La provincia di Teramo mostra un risultato ancora più esiguo. Il Comune di Teramo ha registrato un contributo di appena 162,95 euro nel 2023, classificandosi al 242° posto a livello nazionale. È un dato che suggerisce una limitata partecipazione o efficacia nell’identificazione e segnalazione di casi di evasione.
Le province di L’Aquila e Chieti mostrano la situazione più critica. I rispettivi Comuni capoluogo, L’Aquila e Chieti, non hanno registrato alcun contributo dalla lotta all’evasione fiscale per l’anno 2023, né per gli anni precedenti.
Questo dato indica una completa assenza di “segnalazioni qualificate” inviate all’Agenzia delle Entrate da parte di queste amministrazioni, sottolineando una totale inattività in questo ambito.
I motivi di questa scarsa partecipazione sono molteplici, come sottolineato dalla CGIA: dalla carenza di personale formato e qualificato per svolgere attività investigative, alla preferenza di molti Comuni di concentrarsi sul recupero dei tributi locali. Non si esclude l’ipotesi che in alcune aree, il consenso politico locale venga “acquisito” anche “ignorando” questi reati.
L’Abruzzo, con un tasso di irregolarità degli occupati pari al 10,8% nel 2022, superiore alla media nazionale del 9,7%, e una percentuale di evasione stimata al 13,5% del valore aggiunto regionale, rispetto alla media italiana dell’11,2%, si trova ad affrontare una sfida significativa. L’auspicio è che le amministrazioni locali si attivino maggiormente per contrastare l’evasione, garantendo maggiori risorse e servizi migliori per i cittadini onesti.
Licheri (SI): «Si apra una riflessione seria»
«Una situazione di irregolarità che chiama in causa anche le responsabilità dei Comuni nei controlli sull’evasione e sull’abusivismo», avverte Daniele Licheri, segretario regionale Sinistra Italiana.
«Nello specifico, dal report si evidenzia come gli occupati non regolari in Abruzzo sono 57.600, pari al 10,8%, sopra la media nazionale al 9,8% – specifica Licheri -; l’abusivismo edilizio è di 30 costruzioni abusive per 100 autorizzate, il doppio della media nazionale che è al 15,1%”. Così anche la stima del gettito tributario e contributivo evaso: si ipotizza per l’Abruzzo il 13,7% di evasione ogni 100 euro incassato, mentre la media nazionale è all’11,4%”. Milioni di euro di evasione, che potrebbero essere recuperati dai controlli e segnalazioni dei Comuni, che nella lotta all’evasione avrebbero anche un contributo. Dal report della Cgia di Mestre, emerge che tra 305 comuni abruzzesi, solo 2, Pescara e Teramo, hanno ottenuto nel 2023 un contributo dalla lotta all’evasione fiscale dei tributi erariali. “E’ preoccupante, sul piano della giustizia sociale e ambientale, l’impatto che l’abusivismo edilizio e il lavoro irregolare hanno sul nostro territorio: si apra una riflessione seria, tra forze sociali ed enti locali, con la regia della Regione su questo fenomeno che crea sacche di sommerso che impoverisce e deturpa il territorio», dice Licheri.