31 Maggio 2025 - 17:43:26

di Martina Colabianchi

«L’accordo sottoscritto da Plenitude e Marelli per la realizzazione di tre impianti fotovoltaici in Italia, di cui uno in Abruzzo, è una notizia che accogliamo in maniera positiva. Per lo stabilimento Marelli di Sulmona assume un valore da non sottovalutare in termini di riduzione dei costi per la spesa energetica. E’ un investimento importante che genererà indubbi benefici anche in termini in sostenibilità ambientale».

A dichiararlo l’assessore alle Attività Produttive Tiziana Magnacca, commentando l’annuncio di Plenitude per la realizzazione nello stabilimento Marelli di Sulmona di un impianto fotovoltaico da 4 MWp.

I progetti saranno realizzati con la formula dell’EPC (Energy Performance Contract), permettendo a Marelli di ottenere energia da fonti rinnovabili a un costo fisso, senza alcun investimento iniziale.

Plenitude affiancherà Marelli in tutte le fasi dell’iniziativa, dalla progettazione e realizzazione degli impianti fino alla richiesta di accesso agli incentivi, fornendo anche la piattaforma tecnologica “Plenitude Comunità Energetiche” che permetterà di gestire e monitorare la configurazione AID.

«Un intervento che comporterà evidenti vantaggi in termini di bilancio aziendale consentendo alla Marelli – aggiunge l’assessore Magnaccadi proiettare l’azienda verso il futuro. Tuttavia torniamo a chiedere di evitare la delocalizzazione della produzione dei bracci oscillanti evitandone il trasferimento in India. Ma soprattutto all’azienda ribadiamo la necessità di investimenti necessari per garantire al plant di Sulmona di essere pienamente competitiva e poter garantire ancora la filiera di approvvigionamento per la produzione Stellantis di Atessa».

Salta intanto l’incontro con l’azienda e resta irrisolta la vertenza Albasan che coinvolge 24 lavoratori del servizio pulizie allo stabilimento Marelli di Sulmona.

La situazione, per gli addetti che avevano scioperato lo scorso febbraio, dopo essersi messi in stato di agitazione, non è cambiata. Lo dicono i numeri delle buste paga sempre più leggere. Centocinquanta, duecento euro al mese. I più fortunati ne intascano trecento. Tagli causati dalla riduzione dei tagli fatti dalla ditta subentrata nell’appalto gestito fino a dicembre dalla Key Service. La ditta di Cassino, che ha ricevuto l’appalto a cavallo tra il 2024 e il 2025, ha incrementato ulteriormente la percentuale di cassa integrazione applicata alle lavoratrici e ai lavoratori.

L’intesa prevedeva una cassa integrazione al 50%, ma oggi i lavoratori si trovano con contratti a chiamata e una cassa integrazione al 70% che deve essere ancora liquidata dall’Inps. A complicare la situazione è stato il fatto che la Marelli ha sospeso da quasi un anno i turni di notte in fabbrica, poiché strettamente legata ai rallentamenti produttivi dell’ex Sevel di Atessa.

«Attendiamo il nuovo incontro per fare il punto della situazione, sperando di avere risposte concrete e risolutive. Noi comunque non escludiamo ulteriori azioni di protesta, a difesa dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori», ha annunciato nel merito Andrea Frasca, sindacalista Cgil.