02 Giugno 2025 - 14:34:19
di Beatrice Tomassi
Il 2 giugno di 79 anni fa, l’Italia divenne una Repubblica grazie a oltre 25 milioni di persone che espressero la loro opinione. L’89% degli aventi diritto prese parte al referendum. Quest’anno la celebrazione ricade a pochi giorni dall’ennesima chiamata alle urne: il referendum dell’8 e 9 giugno.
Cinque quesiti, quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza, ma non è intenzione di questo articolo soffermarsi su temi e pareri, quanto piuttosto su quello della partecipazione. Quale sarà l’affluenza?
Nei giorni scorsi si sono susseguite le pubblicazioni di diversi istituti di ricerca e associazioni che hanno portato avanti un’indagine per capire se si raggiungerà o no il quorum, ossia il 50%+1 di affluenza alle urne. Le percentuali variano, chi dice che solo il 30% degli italiani andrà a votare (Demopolis), chi alza la percentuale al 40 (Izi), ma nessuno sembra andare oltre il 50% degli aventi diritto.
Si pensi che alle ultime consultazioni referendarie del 2022, incentrate sulla giustizia, l’affluenza si fermò al 21%.
Secondo l’Istituto Demopolis, solo il 46% è a conoscenza dell’appuntamento dei prossimi 8 e 9 giugno. Il 19% lo ha sentito ma non sa su che cosa si voti. Il 35% non ne ha proprio sentito parlare. La scarsa informazione, dunque, pesa ed incrementa le tendenze astensionistiche degli elettori, già emerse con evidenza anche in altre recenti chiamate ai seggi.
Nelle stime di partecipazione i dati si massimizzano tra elettori di Alleanza Verdi Sinistra, Pd e M5S, mentre tendono ad essere più bassi tra quelli delle forze di governo, ossia Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Rimane da capire quanti italiani all’estero e quanti fuori sede, studenti e lavoratori, voteranno.