04 Giugno 2025 - 11:42:54
di Tommaso Cotellessa
Il tema della sanità resta al centro del dibattito politico regionale.
Dopo gli affondi rivolti alla Giunta regionale dagli esponenti regionali del Partito Democratico, concernenti il disavanzo del sistema sanitario regionale nel 2025 – per cui i dem parlano di una somma totale di 240 milioni di euro – l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì è intervenuta per rispondere alle critiche e contrattaccare.
Verì infatti replica agli esponenti delle opposizioni accusandoli di utilizzare toni da campagna elettorale, volti esclusivamente ad ottenere consenso, con il drammatico effetto collaterale di generare confusione nei cittadini.
«Mi preme ricordare al centrosinistra che la loro campagna elettorale per le Comunali è terminata già da oltre una settimana, quindi non capisco la ragione per la quale si continuino sistematicamente a spacciare proiezioni sul disavanzo della sanità regionale facendole passare per dati acquisiti», queste le parole di Verì, la quale spiega che ad oggi i dati dei conti del primo trimestre del 2025 attestano un disavanzo di 24 milioni di euro, per cui volendo tracciare una possibile previsione per la complessiva annualità, non si può far altro che moltiplicare per quattro il dato attuale ottenendo una cifra che orbita attorno ai 100 milioni.
Al termine del ragionamento l’assessore chiarisce comunque che non si tratta di una tendenza effettiva, in quanto quest’ultima sarà delineata solo con l’approvazione dei rendiconti, che non avverrà prima dell’aprile 2026.
«Ad oggi, dunque – chiosa Verì – , il disavanzo certificato al 31 marzo è di 24 milioni di euro e non di 240 come vuol far credere il PD».
Quelle mosse dall’area del centro sinistra per l’assessore sono polemiche che diventano sempre più stucchevoli.
«Sappiamo benissimo che i problemi esistono – scrive l’assessore in una nota – e li stiamo affrontando con massimo impegno e decisione. Condivido però in pieno quanto sostenuto dal presidente Marsilio nel corso dell’ultimo consiglio regionale: non possiamo arrenderci ad un’evidente disparità di trattamento rispetto ad altre regioni del Paese, perché i territori più piccoli e scarsamente popolati spendono di più per assicurare l’erogazione dei servizi sanitari anche nelle zone più remote. Continueremo a batterci per far valere le nostre ragioni e certamente non ci faremo scoraggiare dai disavanzi, che in termini assoluti possono sembrare abnormi, ma che in percentuale sull’ammontare del fondo sanitario regionale non sono così spaventosi. Anche perché l’altra soluzione, più semplice ed immediata, sarebbe quella di tagliare i servizi, un po’ sul modello di rete ospedaliera varato nel 2016 proprio dal centrosinistra, con ospedali cancellati e una rete territoriale completamente inesistente. Noi, però, vogliamo continuare a combattere una battaglia di equità e civiltà, perché non è giusto che chi vive in un luogo lontano dalle principali aree urbane non debba vedersi garantita un’adeguata assistenza sanitaria come qualunque altro cittadino».