05 Giugno 2025 - 17:31:15

di Tommaso Cotellessa

Il commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma 2016, Guido Castelli, ha incontrato il sottosegretario alla salute, on. Marcello Gemmato, in occasione di una riunione incentrata sulla valorizzazione del ruolo della farmacia dei servizi l’assistenza territoriale, nell’ottica di sostenere le comunità locali e contrastare lo spopolamento delle aree interne.

Alla riunione hanno preso parte anche i Presidenti delle Unioni Regionali di Federfarma di Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria, le regioni più duramente colpite dal terremoto del 2016.

«Come indicato anche nel Piano strategico per lo sviluppo delle aree interne – ha dichiarato il Sottosegretario Gemmato – la farmacia rappresenta un presidio sanitario di prossimità insostituibile, specie per i cittadini anziani e fragili. Nelle aree colpite dal sisma, questa funzione è ancora più centrale, perché qui le difficoltà sono più gravi e i bisogni più urgenti».

Le farmacie rurali, infatti, non sono soltanto punti di distribuzione di medicinali, ma veri e propri centri di erogazione di servizi sanitari. Con la loro capillarità sul territorio e il radicamento nelle comunità, possono diventare pilastri della sanità di prossimità, contribuendo in modo decisivo al miglioramento della qualità della vita e alla tenuta sociale delle aree interne.

Secondo i dati emersi nel corso dell’incontro, sono circa 200 le farmacie presenti nell’area del cratere del sisma del 24 agosto 2016, pari a quasi il 10% dell’intera rete territoriale. Molte di queste strutture hanno subito danni strutturali e, per continuare a garantire i servizi essenziali, hanno dovuto ricorrere a soluzioni temporanee, come l’installazione di moduli prefabbricati. Tuttavia, tali soluzioni, pur garantendo la continuità del servizio, non consentono lo sviluppo pieno delle potenzialità offerte dal modello della farmacia dei servizi.

Per questo, nel quadro della ricostruzione post-sisma, si guarda con sempre maggiore interesse alla possibilità di investire in questi presìdi. Le farmacie, trasformate in veri e propri hub sanitari, possono attivare una rete integrata di servizi che coinvolga medici di medicina generale, pediatri, infermieri, operatori del terzo settore e altri professionisti, in una logica di cooperazione multidisciplinare.

«La rigenerazione dei territori colpiti non può prescindere da nuovi modelli di servizio alla persona – ha affermato il senatore Castelli – e la farmacia dei servizi rappresenta una delle soluzioni più concrete e replicabili per garantire assistenza continuativa anche nelle zone più isolate. Questi territori possono diventare veri laboratori di innovazione, utili per costruire un nuovo modello di sanità territoriale».