06 Giugno 2025 - 10:54:09
di Tommaso Cotellessa
Resta acceso il confronto sul tema del conflitto israelo-palestinese all’interno del dibattito politico aquilano.
Dopo la bocciatura da parte della maggioranza in Consiglio comunale del documento, illustrato dalle consigliere d’opposizione Simona Giannangeli e Stefania Pezzopane, con il quale veniva richiesta la condanna del premier di Israele, Benjamin Netanyahu, l’interruzione dei rapporti tra governo italiano e israeliano e l’apposizione della bandiera palestinese all’esterno del palazzo municipale, durissimi erano state le critiche mosse contro il sindaco Biondi e la sua maggioranza.
Le consigliere che avevano presentato il documento, assieme ai consiglieri Lorenzo Rotellini e Stefano Albano, avevano infatti accusato il sindaco di connivenza e la maggioranza di non avere il coraggio di prendere una posizione netta e chiara contro il massacro di Gaza.
Di tutta risposta il sindaco Biondi, nella serata di ieri, ha replicato alle accuse, rimarcando i valori di pace e giustizia, condivisi dalla sua maggioranza, ma ha descritto il documento al centro della vicenda come «una presa di posizione parziale e ideologica, del tutto sbilanciata». Fra le criticità indicate presenti nel documento indicate da Biondi, la mancanza di alcun riferimento alla strage del 7 ottobre, agli ostaggi israeliani e all’organizzazione terroristica che va sotto il nome di Hamas.
Ma la vicenda non finisce qui. Oggi infatti a replicare ancora una volta al primo cittadino è Alleanza Verdi e Sinistra che, in una nota congiunta del segretario comunale Pierluigi Iannarelli e del capogruppo in consiglio Lorenzo Rotellini, chiede conto al sindaco della sua posizione rilanciando le accuse di connivenza.
«Ci dica il sindaco Biondi cosa pensa e cosa sente di fronte a 60mila morti civili di cui 20 mila bambini, ci dica cosa prova quando vede migliaia di bambini amputati senza anestesia, migliaia di bambini morire di fame e bere nelle pozzanghere, come sta quando vede cani randagi cibarsi di corpi umani – questi gli interrogativi posti dagli esponenti di Avs, i quali incalzano – Il genocidio in atto a Gaza non ha giustificazione morali, politiche, giuridiche. I distinguo, i se e i ma, che il sindaco ha profuso per giustificare il governo israeliano e obbedire alle direttive del suo partito lo rendono connivente dell’orrore che sta accadendo a Gaza».
La richiesta è, perciò, quella di una condanna senza distinguo, che risponda alla necessità di una coraggiosa presa di responsabilità della politica rispetto a quanto avviene in queste ore nella Striscia di Gaza.
«Non basta un appartamento del progetto case dato ad un ragazzo palestinese per pulirsi la coscienza – proseguono gli esponenti nella nota, per poi chiarire la loro posizione in maniera definitiva – Per quanto riguarda noi non abbiamo nessun reticenza a dichiarare il nostro orrore per la strage del 7 ottobre, la nostra condanna e distanza siderale da Hamas, ma la follia di Hamas non può essere la giustificazione per attuare un genocidio».
Iannarelli e Rotellini nella nota rispondono inoltre anche alle accuse di antisemitismo, mosse dal primo cittadino, il quale aveva accusato il consigliere Rotellini di aver definito Israele uno stato criminale.
Su questo tema gli esponenti di Avs rispediscono le accuse al mittente, ricordando la vicenda dell’intitolazione della piscina comunale al gerarca fascista Adelchi Serena, firmatario delle leggi razziali, da parte di Alleanza Nazionale (partito del sindaco) e altre forze del centrodestra.
In riferimento a tale episodio, che nella nota viene descritto come una pagina vergognosa della storia aquilana, i due ricordano che l’intitolazione venne cancellata solo dal centrosinistra con una mozione dell’allora consigliere Enrico Perilli.
«Esponenti politici con la croce celtica al collo e con la fotografia di Almirante in salotto non accusino altri di antisemitismo», così conclude la nota.