11 Giugno 2025 - 18:43:51

di Martina Colabianchi

Il Consiglio regionale ha approvato la legge “Salva Casa Abruzzo“, un’«ottima norma, che semplifica e migliora la vita di cittadini e imprese in materia abitativa e di edilizia».

Così il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, che entra nel merito del provvedimento:

«Non sarà intaccato nemmeno un centimetro di suolo in più. La norma agisce sulle costruzioni esistenti. I privati cittadini, nel rispetto delle regole dei comuni, potranno recuperare spazi oggi non abitativi, come sottotetti o magazzini, con un regime semplificato per autorizzazioni e rinnovo dei permessi per la costruzione; per le imprese sarà consentito il recupero delle aree industriali dismesse e favorita la riconversione e la riqualificazione delle aree produttive. Tutta l’Assemblea, inoltre, ha stabilito di prorogare lo “stop” ai nuovi centri commerciali in Abruzzo fino al 2030».

«Portiamo a compimento un denso lavoro che ha visto protagoniste le Commissioni, impegnate per circa sei mesi in un costante lavoro di ascolto di tutti i soggetti competenti in materia: tecnici, enti locali, associazioni di settore, mondo dell’ambientalismo. Ho seguito personalmente l’iter legislativo della norma e sono orgoglioso di avere condotto l’Aula all’approvazione di una legge che restituisce il vero senso di “servizio pubblico” alla nostra regione», conclude il presidente Lorenzo Sospiri. 

Profonda soddisfazione è stata espressa anche dai consiglieri regionali della Lega Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti. «L’Abruzzo oggi compie una scelta di responsabilità e modernità. E’ stata approvata una legge che risponde alle esigenze dei cittadini, dei professionisti, delle imprese e degli enti locali, semplificando procedure, incentivando il riuso del patrimonio edilizio esistente e favorendo la rigenerazione di aree abbandonate o sottoutilizzate. Un ringraziamento va al Ministro Matteo Salvini per l’impulso dato a livello nazionale», scrivono in una nota.

«In un momento in cui è essenziale garantire strumenti agili e trasparenti per lo sviluppo del territorio, questa legge – sottolineano Mannetti e D’Incecco – segna una svolta. Non solo rende più semplice intervenire su immobili esistenti, ma promuove la riqualificazione di aree industriali dismesse e zone urbane degradate. Con il provvedimento, l’Abruzzo si allinea, insomma, alle Regioni più virtuose, offrendo nuove opportunità di crescita e soprattutto semplificando la vita a cittadini e operatori».

Critica, invece, la consigliera d’opposizione Erika Alessandrini (M5S), che ha definito la norma «sfascia città», dichiarando in Aula che «si sta facendo un enorme favore ai costruttori». Antonio Blasioli, vicepresidente e consigliere Pd, ha denunciato «il ritardo con il quale l’Abruzzo è intervenuto».

Toni più concilianti, invece dal consigliere di “Azione”, Enio Pavone, che ha definito il “Salva Casa”, «un testo che migliora la situazione del settore edilizio in Abruzzo. Meglio questo che niente», ha detto.

Ma non è questo l’unico provvedimento di rilievo approvato in Consiglio regionale. È stato infatti anche definito il regolamento che disciplina le strutture residenziali e semiresidenziali per minorenni, sia di nuova istituzione, sia per il trasferimento in altra sede di struttura residenziale e semiresidenziale già operante, oltre all’ampiamento, alla riduzione ed alla trasformazione e volturazione della tipologia di servizio erogato da struttura residenziale e semiresidenziale per minorenni già operante.

«Un provvedimento che assume una rilevanza fondamentale soprattutto in considerazione del fatto che è la prima volta in Abruzzo che si norma e si disciplina una materia così complessa e delicata. Un passo avanti concreto che consentirà nuove modalità uniformi su tutto il territorio per il rilascio dell’autorizzazione comunale all’esercizio dei servizi delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale per minorenni”, ha dichiarato l’assessore regionale al Sociale Roberto Santangelo.

Istituito, inoltre, in Abruzzo il Registro regionale degli informatori scientifici del farmaco. Dopo l’approvazione in quinta commissione Salute, il progetto di legge, presentato dai consiglieri della Lega Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti, ha ricevuto oggi il via libera all’unanimità dal Consiglio regionale.

«Si tratta di un passo importante per migliorare la qualità dell’informazione scientifica, rafforzare la farmacovigilanza e riconoscere il ruolo degli informatori scientifici nel sistema sanitario regionale», sottolineano D’Incecco e Mannetti.

Il Registro include anche una sezione dedicata ai professionisti che svolgono prevalentemente attività di informazione scientifica su dispositivi medici, presidi medico-chirurgici, alimenti a fini medici speciali, prodotti nutrizionali e parafarmaci. Questo permetterà agli organi di controllo di disporre di dati finora non disponibili, rilevanti per una migliore gestione del governo clinico.

«Un vantaggio significativo a livello sanitario regionale – proseguono D’Incecco e Mannetti – è il potenziale contenimento della spesa pubblica. L’informazione scientifica accurata e imparziale mira infatti a promuovere un uso razionale dei farmaci, evitando sprechi e prescrizioni inappropriate».

Attualmente, non essendovi un ordine professionale degli informatori scientifici costituito con legge dello Stato, l’iniziativa abruzzese colma un vuoto normativo, seguendo l’esempio di regioni come Calabria, Basilicata, Campania e Marche. Il progetto di legge prevede inoltre l’istituzione di un Tavolo permanente sul farmaco, composto da rappresentanti della Regione, medici, farmacisti e informatori scientifici. Questo organismo avrà il compito di facilitare il dialogo tra tutti gli attori della filiera farmaceutica, «essenziale per il continuo miglioramento della sicurezza e dell’efficacia dei farmaci e dei parafarmaci».

«Gli informatori scientifici del farmaco – spiegano ancora i consiglieri della Lega – svolgono un ruolo cruciale nella raccolta di dati sugli effetti terapeutici e collaterali dei farmaci, fungendo da ponte essenziale tra l’industria farmaceutica e gli operatori sanitari».

La legge non comporta alcun onere per il bilancio regionale o per le Asl, in quanto l’iscrizione al Registro è a costo zero e la partecipazione al Tavolo è gratuita.