11 Giugno 2025 - 10:00:29
di Tommaso Cotellessa
Un’iniziativa di protesta pacifica per chiedere un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e la fine del blocco degli aiuti umanitari: è questo lo scopo dello sciopero della fame a staffetta di 24 ore promosso a livello europeo e a cui ha aderito anche il Coordinamento delle Donne Democratiche del Territorio Aquilano.
Il gesto simbolico vuole essere un segnale di solidarietà con il popolo palestinese, oggi privato anche del diritto fondamentale alla cura e all’assistenza umanitaria a causa del blocco imposto dal governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu.
«Di fronte al genocidio di un intero popolo, alla ferocia del governo Netanyahu che annienta vite di bambine e bambini, giovani, donne, uomini, anziane e anziani nella Striscia di Gaza, non possiamo restare indifferenti» – è l’appello accorato di Gilda Panella, componente del Coordinamento nazionale delle Democratiche e portavoce per il territorio aquilano.

L’invito è quello di compiere piccoli gesti individuali, ma uniti da un intento comune, per scuotere le coscienze e richiamare i governi europei e nazionali alla responsabilità e all’azione concreta.
«Con questa azione semplice, non violenta, vogliamo sensibilizzare l’Unione Europea e i singoli governi nazionali affinché intervengano con determinazione per porre fine al massacro in corso e per il rilascio degli ostaggi» – prosegue Panella – «L’odio genera altro odio e alimenta una spirale infinita di morte, dolore e distruzione».
Lo sciopero della fame rappresenta una forma di protesta civile che, in meno di un’ora, ha già raccolto oltre 50 adesioni. Un segnale chiaro di quanto la sofferenza del popolo palestinese colpisca nel profondo tante persone, indipendentemente dalle appartenenze politiche o ideologiche.
«È impossibile restare indifferenti di fronte a una tale ferocia deliberata» – sottolinea ancora Panella – «Quasi 16.000 bambine e bambini sono stati uccisi a Gaza. Creature innocenti a cui è stata strappata la vita. Ucciderli significa cancellare il futuro di un intero popolo. Cos’è questo orrore, se non pulizia etnica? La nostra coscienza non può tacere».
Per chi desidera partecipare allo sciopero della fame a staffetta, è possibile scrivere all’indirizzo: ledemterraquilano@virgilio.it.
Nei prossimi giorni, le Democratiche organizzeranno anche sit-in simbolici a L’Aquila: in Piazza Palazzo, davanti alla sede del Comune; nell’area della Villa Comunale, di fronte a Palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio Regionale d’Abruzzo.
Durante questi appuntamenti sarà possibile aderire formalmente all’iniziativa e sostenere la richiesta al governo regionale di agire con urgenza “in nome della civiltà e dell’umanità”, interrompendo ogni rapporto istituzionale con il governo israeliano. Una misura già adottata dai governi regionali di Umbria e Puglia, e attualmente in valutazione anche in Toscana.
«Il silenzio assordante delle istituzioni di fronte allo sterminio di decine di migliaia di innocenti ci consegna l’immagine di luoghi lontani anni luce dal sentire della stragrande maggioranza delle persone» – conclude Panella – «Invitiamo ogni persona di buona volontà a unirsi allo sciopero della fame a staffetta per 24 ore. Speriamo che questa iniziativa possa moltiplicarsi e unirsi ad altre azioni positive e non violente per dire con forza: BASTA al genocidio in atto a Gaza».
