Crisi Marelli, Di Girolamo (M5S): «Al governo hanno fatto finta di non vedere»
11 Giugno 2025 - 19:01:50
Da mesi continuo a chiedere al governo di attivarsi per trovare una
soluzione alla delicata situazione Marelli, azienda chiave per il
sistema socio-economico abruzzese e non solo. Il maggiore produttore di
componentistica è in crisi nera, per usare un eufemismo, vista la
decisione di avviare una procedura volontaria di Chapter 11 presso il
Tribunale fallimentare degli Stati Uniti.
In Italia i posti a rischio sono circa 6.000, distribuiti in 10
stabilimenti.
In Abruzzo il settore automotive rappresenta una rilevante risorsa
economica e occupazionale, con i suoi 25.000 addetti, 8 miliardi di euro
di fatturato e oltre il 15 per cento del PIL industriale.
La fabbrica Marelli di Sulmona impiega 444 persone che da anni vivono
nell’incertezza.
Il governo prima ha fornito rassicurazioni, poi ha preferito non
rispondere. Anche la regione Abruzzo, rattrista dirlo, non ha fatto la
sua parte. Perché esecutivo e maggioranza regionali non hanno chiesto
tavolo di crisi al ministero? Perché non si sono attivati attraverso i
loro canali “privilegiati” – o di “filiera istituzionale” come ci hanno
spiegato di recente – con il governo per risolvere una crisi che rischia
di essere letale per l’economia della Valle Peligna?
Sto depositando una nuova interrogazione, la quinta in ordine di tempo
sulla Marelli, nella speranza che Meloni e Urso si sveglino e inizino a
dare delle risposte concrete, non tanto a noi parlamentari, quanto ai
lavoratori e alle famiglie che meritano di sapere quale destino li
attenda.
Spero sia chiaro che non c’è altro tempo da perdere, se n’è perso fin
troppo. Lo dico da anni ma al governo si è preferito far finta di nulla,
come in tanti altri casi.
Qui non si tratta di colori politici o battaglie da intestarsi. Qui si
tratta di lavoro, di futuro e di persone che di lavoro vivono.
È il momento di agire. Così in una nota la senatrice M5S Gabriella Di
Girolamo.
soluzione alla delicata situazione Marelli, azienda chiave per il
sistema socio-economico abruzzese e non solo. Il maggiore produttore di
componentistica è in crisi nera, per usare un eufemismo, vista la
decisione di avviare una procedura volontaria di Chapter 11 presso il
Tribunale fallimentare degli Stati Uniti.
In Italia i posti a rischio sono circa 6.000, distribuiti in 10
stabilimenti.
In Abruzzo il settore automotive rappresenta una rilevante risorsa
economica e occupazionale, con i suoi 25.000 addetti, 8 miliardi di euro
di fatturato e oltre il 15 per cento del PIL industriale.
La fabbrica Marelli di Sulmona impiega 444 persone che da anni vivono
nell’incertezza.
Il governo prima ha fornito rassicurazioni, poi ha preferito non
rispondere. Anche la regione Abruzzo, rattrista dirlo, non ha fatto la
sua parte. Perché esecutivo e maggioranza regionali non hanno chiesto
tavolo di crisi al ministero? Perché non si sono attivati attraverso i
loro canali “privilegiati” – o di “filiera istituzionale” come ci hanno
spiegato di recente – con il governo per risolvere una crisi che rischia
di essere letale per l’economia della Valle Peligna?
Sto depositando una nuova interrogazione, la quinta in ordine di tempo
sulla Marelli, nella speranza che Meloni e Urso si sveglino e inizino a
dare delle risposte concrete, non tanto a noi parlamentari, quanto ai
lavoratori e alle famiglie che meritano di sapere quale destino li
attenda.
Spero sia chiaro che non c’è altro tempo da perdere, se n’è perso fin
troppo. Lo dico da anni ma al governo si è preferito far finta di nulla,
come in tanti altri casi.
Qui non si tratta di colori politici o battaglie da intestarsi. Qui si
tratta di lavoro, di futuro e di persone che di lavoro vivono.
È il momento di agire. Così in una nota la senatrice M5S Gabriella Di
Girolamo.