11 Giugno 2025 - 12:06:45
di Tommaso Cotellessa
Sono ormai imminenti le elezioni che designeranno il successore di Edoardo Alesse alla guida dell’Università degli Studi dell’Aquila, e con l’approssimarsi della data del voto, si intensificano le tensioni. Un clima che lo stesso rettore uscente non esita a definire “inaspettatamente pesante”.
«C’è un clima inaspettatamente pesante – ha dichiarato lo stesso Alesse – , ho vissuto in prima persona diverse campagne elettorali ma ritengo che sia la prima volta che i toni sono esacerbati a tal livello. Questo mi dispiace molto, perché questo dovrebbe rappresentare un momento positivo, eventualmente di miglioramento del futuro dell’università e non un momento di scontro, di lotta, a volte anche feroce».
Alesse non nasconde quindi la presenza di una forte contrapposizione tra le parti. Il riferimento è in particolare alle critiche sollevate negli ultimi giorni da alcuni esponenti delle minoranze del Consiglio comunale aquilano in merito alla gestione della ricostruzione degli immobili di proprietà dell’Ateneo.
A queste inoltre si aggiungono le denunce di interferenze elettorali da parte dell’attuale rettorato mosse, a mezzo stampa, da alcuni competitor in lizza per la carica di Rettore, in merito alle quali Alesse ha annunciato azioni legali.
Polemiche giungono anche dal fronte studentesco. Il movimento Eolo ha denunciato l’esclusione di oltre 150 studenti neoletti nei consigli di dipartimento dalle operazioni di voto. Per i rappresentanti del movimento, a esprimersi saranno studenti decaduti, laureati o prossimi alla laurea, che «non rappresentano più la volontà della componente studentesca attuale».
A questa obiezione ha risposto direttamente Alesse, intervenuto ai microfoni di LaQtv. Il rettore ha precisato che l’ateneo ha semplicemente rispettato le scadenze regolamentari: mentre i rappresentanti degli studenti negli organi centrali sono decaduti il 5 giugno (e saranno sostituiti dai neoeletti), i rappresentanti nei dipartimenti restano in carica fino al 13 giugno, rendendo quindi impossibile sostituirli prima della data delle elezioni.
La soluzione ci sarebbe anche stata, come ammette lo stesso Alesse: «Sarebbe bastato che il decano avesse fissato la prima votazione al 14 giugno. Purtroppo l’ha messa il 12, e in questo scenario il modo più garantista per procedere è quello di far votare i rappresentanti ancora in carica».
Cresce dunque la tensione alla vigilia della prima votazione, in un contesto carico di aspettative e frizioni. Di certo l’accendersi del dibattito testimonia la crucialità di queste elezioni, determinanti per il futuro dell’Ateneo aquilano e, più in generale, per lo sviluppo culturale e sociale del capoluogo abruzzese.