12 Giugno 2025 - 10:19:01
di Tommaso Cotellessa
Il Comune di Tagliacozzo è stato teatro dell’ennesimo caso di truffa agli anziani.
Il copione ormai è noto: con fare spregiudicato il protagonista del tentativo di truffa contatta una donna anziana fingendosi un esponente delle forze dell’ordine, per poi comunicare alla vittima un avvenimento spiacevole che vede coinvolto uno dei suoi cari. Giocando sullo sconcerto della povera malcapitata il truffatore sollecita la consegna di un’importante somma, da consegnare sotto casa, per rimediare al falso incidente.
Questa volta la vittima è stata una donna di 78 anni, la quale nel vedersi prospettare da un finto carabiniere lo scenario di un accumulo di 4.000 euro di contravvenzioni non pagate a carico del marito della figlia si è prontamente resa disponibile a sanare il debito consegnando gioielli e monili al truffatore. L’uomo ha poi intimato alla donna di scendere sotto casa per consegnare il malloppo così da chiudere la vicenda.
Tuttavia, fortunatamente, la telefonata non ha convinto il marito della donna: l’87enne accompagnato dalla nipote si è prontamente recato nella caserma dei carabinieri del nucleo operativo di Tagliacozzo, riferendo lo spiacevole episodio.
All’ascoltare il racconto dell’uomo i militari hanno immediatamente compreso la gravità dell’accaduto e si sono tempestivamente recati sul posto.
Qui la squadra dei carabinieri ha notato un uomo che saliva velocemente su un’auto parcheggiata. Sottoposto ai dovuti controlli, l’uomo non ha saputo fornire opportune spiegazioni della sua presenza sul posto ed è stato trovato in possesso di gioielli e preziosi.
Al che i militari hanno identificato il 42enne residente fuori regione, già noto alle forze dell’ordine, e per quest’ultimo è scattato l’arresto per il reato di truffa aggravata. Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Avezzano, lo hanno condotto in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.
Tuttavia i carabinieri ricordano che, sebbene fermato in un contesto di flagranza, l’uomo è da ritenersi innocente sino alla pronuncia della sentenza definitiva e che i provvedimenti adottati nei suo i confronti dalla Polizia Giudiziaria richiedono la necessaria verifica e convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria, non implicando alcuna responsabilità accertata.
Nel frattempo però la refurtiva è stata immediatamente consegnata alla legittima proprietaria e la truffa, ai danni di chi per il solo buon cuore e l’affetto nei confronti dei propri cari sarebbe disposto a far di tutto, è stata sventata.