13 Giugno 2025 - 18:16:22
di Tommaso Cotellessa
Un’ analisi critica dei dieci anni di governo Biondi nel capoluogo abruzzese che si declina in un grido accorato rivolto alle forze politiche progressiste al fine di costruire una solida alternativa, riunita – non attorno ad un nome – bensì attorno ad una visione chiara. .
Questo è il sugo della nota congiunta diffusa dal capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Lorenzo Rotellini e al segretario locale di Sinistra Italiana Pierluigi Iannarelli, i quali la prendono larga partendo da quel lontano 2017, quando il centro destra vinse le amministrative dopo dieci anni di amministrazione del centro sinistra.
Quel 2017 viene definito da Iannarelli e Rotellini come l’anno “dell’involuzione della città”.
«La città era in ricostruzione, nella fase avanzata della ricostruzione, che avrebbe dovuto condurla ad una grande apertura e a rivestire un esempio di rinascita, invece, finisce per ripiegare in una posizione di chiusura e di arroccamento – si legge nella nota – La classe politica che vincerà le elezioni (marginale ed irrilevante fino ad allora) grazie ad enormi responsabilità del centrosinistra tutto, avvia una stagione politica clientelare finalizzata al mantenimento e alla gestione del potere, attentissima alle ascese individuali e agli interessi partitici. Una classe dirigente priva di una visione del futuro, della città dei prossimi decenni, invece molto attenta alle proprie progressioni di carriera».
Questa l’interpretazione fornita dagli esponenti di Sinistra Italiana i quali rintracciano nell’attuale composizione di Piazza Duomo un’utile rappresentazione di ciò che è divenuta la città: «vuota, senza identità , trasfigurata nella sua storia. Un palcoscenico sul quale si autocelebrano le carriere spesso miracolose di amministratori distratti. Una città più chiusa, municipalista nel suo rapportarsi, senza un’idea sulla quale investire».
Entrando nel dettaglio delle criticità riscontrate Iannarelli e Rotellini denunciano un abbandono cronico delle frazioni divenute periferie anonime; ma anche il degrado dell’ASL divenuta «il simbolo del collasso della sanità del nostro paese».
Da questo quadro drammatico i due invitano a costruire un’alternativa, mettendo da parte frizioni e possibili collisioni interne al cosiddetto “campo largo”.
L’invito rivolto alle forze di opposizione è quello verso una seria presa di responsabilità in vista delle prossime elezioni ammnistrative. «Non è il tempo del totosindaco, non è il tempo del risentimento, non è il tempo dei tatticismi» si legge ancora nella nota, ma è piuttosto il momento di tirare una linea e condurre un’analisi di quanto accaduto nell’ultimo decennio.
Con questa precisa intenzione Sinistra Italiana chiede alle componenti del campo progressista e democratico di «avviare un percorso di confronto per una proposta di una nuova città, finalmente con lo sguardo rivolto al futuro della comunità e non delle carriere dei singoli, costume dell’attuale amministrazione, uno sguardo aperto sul mondo».
«Solo dopo aver elaborato il passato e progettato il futuro verrà il momento della scelta delle figure a cui affidare la rinascita del capoluogo di regione» chiariscono ancora i due.
L’invito a riunirsi in maniera costruttiva, utile e fattiva si conclude con un monito dal peso notevole, quello di non ripetere copioni già vissuti.