14 Giugno 2025 - 09:55:00

di Tommaso Cotellessa

Una grave carenza del personale in forza alla Polizia di Stato operante nella Provincia dell’Aquila che rischierebbe di mettere a rischio l’intero territorio.

Questa la denuncia mossa dalla segreteria provinciale del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia (Siulp), la quale pur segnalando da anni la grave situazione riscontrata in ambito locale, sostiene che ad oggi il territorio provinciale ha raggiunto «livelli insostenibili, con conseguenze dirette e pericolose sulla sicurezza dei cittadini».

Entrando nel merito del quadro delineato dagli esponenti del sindacato emerge che l’ultimo piano di mobilità nazionale prevede solamente 10 agenti da assegnare alla provincia dell’Aquila – nessuno al Commissariato di Avezzano e nessuno al Commissariato di Sulmona – a fronte di 43 poliziotti che andranno in pensione nel solo anno 2025.

«Un saldo fortemente negativo – commentano i sindacalisti – che si inserisce in una ormai nota tendenza drammatica: dal 2022 al 2026 i pensionamenti in provincia supereranno le 250 unità».

Gli stessi sindacalisti evidenziano come una tale carenza, oltre a gravare sull’amministrazione di pubblica sicurezza, viene pagata soprattutto dalla cittadinanza che si ritrova con un numero sempre più esiguo di operatori di polizia disponibili per il controllo del territorio e della sicurezza stradale nei principali centri della provincia: L’Aquila, Avezzano e Sulmona.

«Grande è lo sforzo per mettere una sola Volante su strada e sono sempre meno i poliziotti specializzati nelle sale Operative che coordinano le attività operative degli equipaggi. I Commissariati di Avezzano e Sulmona, in particolare, versano in condizioni allarmanti, al punto di mettere a serio rischio i servizi minimi essenziali. La carenza di personale è talmente grave da compromettere il funzionamento quotidiano e la capacità operativa delle strutture».

Ma questo pesante scenario non rappresenta una sorpresa per il Siulp, che aveva previsto la possibilità di un serio peggiormente nell’erogazione dei servizi già nel 2023, in occasione dell’elevazione della Questura dell’Aquila in prima fascia.

«In quella sede esprimemmo forti dubbi circa l’effettiva sostenibilità di tale operazione, proprio a causa della scarsità di risorse umane disponibili. All’epoca, la politica preferì intestarsi meriti non suoi, annunciando con enfasi grandi flussi di poliziotti verso il capoluogo abruzzese. Annunci che oggi, come temuto all’epoca dal SIULP, si rivelano vuoti e ingannevoli».

La richiesta avanzata dagli esponenti del sindacato è quella di un’immediata e urgente inversione di rotta, partendo da un piano straordinario di assegnazioni per colmare il gap che si è creato negli ultimi anni e garantire la presenza delle forze dell’ordine in modo capillare sul territorio.

«Se non si interverrà con urgenza, le città di L’Aquila, Avezzano e Sulmona saranno realmente a forte
rischio sicurezza. Le forze di polizia non possono più essere lasciate sole, e i cittadini non possono pagare il prezzo dell’inefficienza di chi, pur avvisato, ha scelto di non ascoltare».