16 Giugno 2025 - 16:39:45
di Martina Colabianchi
La Riabilitazione territoriale dell’Aquila tornerà in III Commissione il prossimo giovedì 19 giugno.
Lo comunica la consigliera comunale di L’Aquila Coraggiosa Simona Giannangeli, che torna ancora una volta a denunciare la condizione di disagio vissuta dai pazienti in seguito al trasferimento della U.O.S.D. dalla sede di Collemaggio al container del G8 dell’ospedale Sam Salvatore.
Criticità erano già emerse in autunno quando la stessa consigliera, insieme al consigliere Dem Pierpaolo Pietrucci, aveva effettuato un sopralluogo nel container, cui erano seguite due sedute di III Commissione in cui erano stati ascoltati medici, personale e genitori di bambini che hanno necessità di trattamenti riabilitativi.
Da allora, niente sembra essersi mosso. «Il personale medico e paramedico è costretto ad operare in condizioni vergognose, all’esterno non vi è parcheggio, il G8 ha dinanzi a sé una strada in discesa ora chiusa che termina in un deposito a cielo aperto di scarichi di ogni tipo, la sala d’attesa per genitori e parenti è un angusto spazio senza aria e la rampa di accesso alla struttura ha una pendenza rivelatasi estremamente pericolosa per chi deve entrare in sedia a rotelle o avvalendosi di ausili per la deambulazione. È stato fatto un intervento sulla rampa che non ha minimamente risolto il problema né eliminato il pericolo».
«La Direzione Generale Asl 1 – prosegue Giannangeli – aveva assicurato che si sarebbe trattato di una soluzione temporanea e, all’esito della seconda seduta della III commissione consiliare, dopo aver nuovamente ascoltato anche l’assessore Colonna, oltre i vertici Asl 1, si era convenuto che anche il Comune doveva farsi parte diligente nel ricercare una sede dignitosa, adeguata e congrua per l’unità operativa in questione».
«Ad oggi l’Unità continua ad essere allocata in un container che, con queste temperature, si è trasformato in un forno. Proseguirò questa lotta, fino a che questa delicata Unità Operativa abbia la sede che merita».
Ma questa vicenda, prosegue la consigliera di opposizione, «si inserisce nel quadro di una sanità aquilana ormai collassata ed il sindaco in qualità di presidente del Comitato ristretto dei sindaci ha precise e dirette responsabilità».
«Sorgono spontanee e lecite tante domande. Come è stato possibile tutto questo? Come tutto ciò è clamorosamente sfuggito agli organismi di controllo? Fondi Covid, fondi PNNR, Marsilio aumenta le tasse, i servizi sanitari diminuiscono, le liste d’attesa sono una vergogna, l’assistenza ospedaliera e territoriale sono in ginocchio. E, pochi giorni fa, si legge di un atto aziendale redatto e presentato in tre giorni, atto che dovrà raggiungere il tavolo di monitoraggio governativo, unitamente ai bilanci per tentare di evitare il commissariamento della Asl provinciale aquilana».
«Il 12 giugno scorso – continua – l’atto aziendale è passato al Collegio di Direzione, il 13 giugno è avvenuto il passaggio con le organizzazioni sindacali e ancora non si hanno notizie degli altri passaggi al Comitato ristretto dei sindaci ed al Consiglio dei sanitari. È così che prosegue la debacle della Asl1».
«Un atto solenne, come quello di riorganizzazione aziendale, assente peraltro dal 2017, bistrattato e ridotto a semplificazione e ridefinizione delle unità operative semplici e complesse. Un atto senza relazione tecnica, senza visione di ciò di ciò che sono davvero “sanità e cura”, un atto che conferma come tali concetti basilari siano ormai astratti e vuoti di significato», conclude la consigliera Simona Giannangeli.