Costituzione ARAL (Agenzia Regionale Abruzzo Lavoro) Criticità e incertezze

16 Giugno 2025 - 18:26:43

Esprimiamo perplessità e preoccupazione in merito al Disegno di Legge
Regionale presentato dall’Assessore Tiziana Magnacca, che prevede
l’istituzione dell’Agenzia Regionale Abruzzo Lavoro (ARAL).

Nelle premesse l’assessore sostiene che la riorganizzazione dei servizi
per l’impiego sia necessaria a causa della disorganicità della materia e
della difficoltosa gestione dei Centri per l’Impiego (CPI) in seguito al
loro trasferimento dalle Province alla Regione nel 2016, valutazione che
ci sembra non tenere effettivamente conto del funzionamento e
soprattutto del lavoro svolto dai dipendenti dei CPI e dei servizi
collegati del Dipartimento Lavoro negli ultimi otto anni.

Un provvedimento che non si limita ad attuare l’ennesima
riorganizzazione del dipartimento ma ne stravolge la natura giuridica
avviando un processo di esternalizzazione che potrebbe ridurre il
controllo pubblico sulla qualità dei servizi stessi, un provvedimento
che riteniamo NON NECESSARIO e DANNOSO.

Ci preme sottolineare che la vera carenza riscontrata in questi anni non
è stata la gestione operativa, bensì il ruolo politico e di
programmazione della Regione, che non ha saputo coordinare in modo
efficace i bisogni del territorio con le politiche attive del lavoro, lo
dimostra anche la tempistica di questa scelta che appare tardiva e
anacronistica, considerato che il trasferimento delle competenze sul
lavoro è avvenuto ormai da dieci anni. Un modello organizzativo che
tiene parzialmente conto delle esperienze maturate a livello nazionale e
rischia di peggiorare la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro
di chi li eroga.

Un ulteriore punto critico riguarda la destinazione e quindi gestione
delle risorse economiche e umane; infatti le somme trasferite dal
Ministero per il potenziamento dei CPI sono state utilizzate solo in
minima parte per il rafforzamento effettivo di questi uffici, un
processo che ha visto sempre la Regione Abruzzo attuare una
riorganizzazione lenta, incompleta e disorganica che, non mettendo a
frutto le risorse disponibili a livello ministeriale e le indicazioni
che arrivano dall’Europa, non ha creato le condizioni per potenziare i
servizi e renderli più funzionali e capillari sul territorio.

A questo aggiungiamo incertezze per il personale e costi aggiuntivi per
la Regione, infatti il Disegno di Legge prevede una struttura
organizzativa dell’ARAL articolata in tre aree, due rispettivamente per
la gestione contabile e del personale, la terza per la gestione delle
politiche del lavoro, presupponendo quindi la necessità di ampliare il
fabbisogno di personale con figure attualmente non presenti e dunque ci
sorge il dubbio su chi transiterà in ARAL e nell’eventualità che i
dipendenti scegliessero di restare incardinati nei ruoli della Giunta
Regionale quali potrebbero essere le ricadute sul bilancio regionale e
la garanzia rispetto al mantenimento dell’attuale sede di lavoro.

In un ottica di risparmio che porta la stessa Regione Abruzzo a
ragionare sull’internalizzazione di alcuni servizi e professionalità,
dall’altro lato invece si ragiona su un processo di esternalizzazione
che non solo è carente di motivazioni forti da un punto di vista
politico, ma soprattutto carente di garanzie rispetto alla sostenibilità
economica, alle reali garanzie per i dipendenti e i servizi.

L’istituzione dell’ARAL dunque solleva dubbi legittimi sulla
sostenibilità economica, la gestione del personale e l’effettivo
miglioramento dei servizi per l’impiego, perchè vorremmo ricordare
all’assessore che la qualità dei servizi pubblici dovrebbe essere
ricondotta al un modello organizzativo che esprima la mission di questa
Giunta e non ad un processo di semplificazione con il rischio concreto
che questa operazione porti ad una dispersione di risorse e ad una
riduzione della qualità dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese.

Dopo l’apertura tardiva di un tavolo di confronto in Giunta regionale
attendiamo che l’Amministrazione ci dia un informativa completa rispetto
alle criticità sollevate nel tavolo e la richiesta di diversi
chiarimenti da parte della FP CGIL.

Chiediamo inoltre all’Assessore Tiziana Magnacca di riflettere
attentamente sulle implicazioni di questa riforma, la CGIL rimane vigile
e pronta ad attivare tutte le azioni necessarie per tutelare i servizi e
i diritti di lavoratrici e lavoratori coinvolti.