19 Giugno 2025 - 16:43:47
di Tommaso Cotellessa
Continua a far discutere la mancanza di attenzione da parte delle amministrazioni locali per la tutela degli esemplari di orso presenti in Abruzzo ed in generale per la fauna locale.
A riportare la questione al centro del dibattito pubblico è stata una lettera indirizzata tanto alle amministrazioni locali, quanto alle forze dell’ordine, agli enti Parchi coinvolti, al ministero e a tutti gli attori interessati.
A firmare il documento è l’attivista ecologista Augusto De Sanctis, il quale denuncia pesanti inadempienze in merito alla tutela della fauna selvatica nell’ambito della sicurezza stradale. Particolare attenzione viene riservata da De Sanctis alla condizione della strada S.s. 17 che, nonostante sia stato già teatro della morte di almeno tre orsi investiti negli ultimi anni, continua a rappresentare un luogo ad altissimo rischio per questa specie.
A rendere necessario l’intervento dell’avvocato ecologista è stato, in particolare, l’avvistamento di un’orsa con cuccioli nel centro urbano di Roccaraso, a pochissima distanza dalla SS17. La famiglia di orsi, se non venissero presi provvedimenti, vedrebbe messa seriamente a rischio la propria incolumità.
A detta di De Sanctis è necessario affrontare con serietà la vicenda. Ad oggi infatti, come scrive l’avvocato «Sono state posizionate reti in pochissimi tratti, peraltro senza neanche rispettare i parametri costruttivi riconosciuti a livello internazionale per garantire l’efficacia degli interventi per orsi e cervi. La stragrande parte del tracciato è priva di misure di mitigazione del rischio».
A suscitare lo stupore dell’attivista è la mancanza di attenzione e cura rispetto a questo tema, «Neanche la morte di Carrito, ripresa dai giornali di tutto il mondo, ha smosso gli enti preposti -si legge ancora nelle dichiarazioni – a partire dalla Regione Abruzzo, prima responsabile della gestione faunistica secondo consolidata giurisprudenza».
Un importante appello viene, inoltre, rivolto all’Anas che, a detta dell’attivista, dovrebbe contribuire a dotare le sue strade di adeguate barriere e misure utili a prevenire incidenti con la fauna selvatica.
La decisione di scrivere a tutti gli enti coinvolti segue un’importante attività di sensibilizzazione e ricerca di ascolto da parte delle istituzioni, azioni che pur troppo sino ad oggi non hanno portato frutto. L’intenzione è ora quella di riuscire a destare le coscienze degli amministratori, in caso contrario De Sanctis annuncia che procederà per vie legali al fine di fare chiarezza e tutelare la fauna locale.
Un modello possibile d’altronde c’è: De Santis infatti scrive «negli altri paesi, europei e non, compresi quelli africani, nelle aree a forte rischio vengono profuse risorse per costruire grandi ecodotti e mettere in campo rallentatori e ogni altro tipo di soluzione utile a cercare di ridurre il problema».