24 Giugno 2025 - 16:55:29
di Martina Colabianchi
Si è tenuta al Tribunale di Avezzano la prima udienza del processo a carico dell’uomo che la sera del 31 agosto 2023, nel comune di San Benedetto dei Marsi (AQ), ha ucciso con un colpo di fucile l’orsa Amarena, esemplare di orso bruno marsicano e amatissimo simbolo d’Abruzzo. Ora è attesa per il 18 luglio, quando il giudice scioglierà la riserva.
Il processo vede imputato Andrea Leombruni per i reati di uccisione di animali ed esplosioni pericolose.
Il procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, ha citato in giudizio il 58enne di San Benedetto dei Marsi che, la notte del 31 agosto 2023, ha ucciso a colpi di fucile Amarena, l’orsa simbolo d’Abruzzo.
L’uomo era finito davanti al gup lo scorso dicembre, ma gli atti erano tornati in procura per un vizio procedurale: il reato, infatti, non era di competenza del giudice per le udienze preliminari, ma del giudice monocratico. Per questo, la procura ha ripetuto la citazione per Leombruni, fissando l’udienza davanti al giudice pre dibattimentale per il 24 giugno.
Il 58enne è accusato di uccisione di animale e di aver agito con l’aggravante della crudeltà, data dall’assenza di una valida motivazione.
L’associazione LNDC Animal Protection, insieme ad altre 50 associazioni e al Comune di Villalago, ha partecipato all’udienza presentando la costituzione di parte civile.
«Abbiamo ritenuto doveroso essere presenti in aula e chiedere di costituirci parte civile in questo processo – dichiara Michele Pezone – Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection -. L’uccisione dell’orsa Amarena rappresenta un atto gravissimo che va oltre la singola vicenda: è il sintomo di una cultura ancora troppo ostile verso la fauna selvatica. Con la nostra azione vogliamo ribadire che la vita di un animale libero non è sacrificabile per paura o ignoranza, e chiediamo che la legge venga applicata con rigore per restituire dignità a una creatura innocente e protetta».
Tra le 50 associazioni che hanno chiesto di potersi costituire parte civile, anche il WWF.
«La nostra presenza nel processo come parte civile vuole testimoniare l’attenzione del WWF verso questa sottospecie che è anche oggetto del nostro progetto di conservazione “Orso 2×50” che punta al raddoppio della popolazione entro il 2050 anche con una serie di misure sul campo che portiamo avanti attraverso l’Oasi WWF Gole del Sagittario nel Comune di Anversa degli Abruzzi», dichiara Filomena Ricci, delegata regionale per l’Abruzzo del WWF Italia.
«L’uccisione di Amarena è stato un gesto inaccettabile che mette a rischio la stessa sopravvivenza della sottospecie che conta circa 60 individui in tutto il mondo in un’areale alquanto limitato come quello del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e delle zone limitrofe. E va sottolineato che quanto è accaduto è anche il risultato dei continui attacchi a cui è sottoposta la fauna italiana. Invece di lavorare per rafforzare le tante attività possibili per garantire la giusta convivenza tra la fauna selvatica e le attività dell’uomo, – conclude Ricci – non sono pochi coloro che, anche ricoprendo ruoli istituzionali importanti, non perdono occasione per alimentare un insopportabile clima che vede nella presenza faunistica un ostacolo da rimuovere».