26 Giugno 2025 - 10:15:33

di Martina Colabianchi

«Dopo i pesanti rincari del 2024, arriva una nuova mazzata per tutti gli utenti del trasporto pubblico locale. Dal 1° luglio 2025, su decisione della Regione Abruzzo, scatterà un ulteriore aumento del costo degli abbonamenti degli autobus urbani ed extraurbani su tutte le linee del trasporto pubblico locale, in tutte le province abruzzesi».

Lo affermano la CGIL Abruzzo Molise e la FILT CGIL Abruzzo Molise che esprimono «sconcerto e contrarietà per un provvedimento che colpisce indistintamente pendolari, studenti, lavoratori, pensionati e cittadini, aggravando una situazione già resa difficile dagli aumenti dei biglietti dell’anno scorso, che avevano toccato punte del 38%».

«Non ci sono giustificazioni – dicono i sindacati – si continua ad aumentare il costo del trasporto pubblico senza migliorare i servizi, senza confrontarsi con le parti sociali e senza alcuna forma di tutela per le fasce deboli. Un comportamento irresponsabile da parte della Regione. La nuova ondata di rincari riguarderà l’intera rete regionale: dai capoluoghi ai comuni costieri e ai paesi dell’entroterra. Un provvedimento che ignora completamente le difficoltà quotidiane di chi ha scelto o è costretto a muoversi con i mezzi pubblici. In molte aree, infatti, l’autobus rappresenta l’unico mezzo per accedere a lavoro, scuole, ospedali e servizi essenziali».

«A peggiorare la situazione – vanno avanti le due sigle – la persistente esclusione della maggior parte dei territori regionali dal sistema del biglietto unico, applicato da oltre vent’anni solo nell’area metropolitana Chieti-Pescara. Una disuguaglianza che penalizza proprio chi vive nei territori più fragili».

«Di fronte a questa nuova stangata – incalzano – chiediamo alla Regione di ritirare immediatamente gli aumenti previsti dal 1° luglio, di estendere il biglietto unico all’intero territorio abruzzese, di introdurre agevolazioni tariffarie per studenti, disoccupati, pensionati e famiglie a basso reddito e di aprire un confronto vero con sindacati, Comuni e rappresentanze sociali. Il diritto alla mobilità è un diritto fondamentale».

«Solo qualche mese fa la regione ha aumentato le tasse ai cittadini abruzzesi attraverso l’incremento delle addizionali Irpef, ora aumenta il costo dei trasporti. I cittadini abruzzesi pagano più tasse per avere meno servizi, mentre restano intatti gli sprechi e le elargizioni ad personam effettuate tramite la legge mancia. Gli abruzzesi – concludono CGIL e FILT CGIL – non meritano questo trattamento».

Gileno (Giovani Democratici): Regione lascia indietro studenti e aree interne

«Mentre i servizi restano scadenti, le aree interne abbandonate e la qualità del trasporto pubblico peggiora ogni giorno di più, la Giunta regionale dell’Abruzzo colpisce ancora le cittadine e i cittadini: dal 1° luglio scatterà un nuovo aumento del 10% delle tariffe di tutti gli abbonamenti del trasporto pubblico locale su gomma, a seguito della delibera regionale n. 374 del 2024 che già all’epoca abbiamo duramente contestato. Come Giovani Democratici d’Abruzzo condanniamo fermamente questa scelta, che rappresenta l’ennesimo salasso dopo l’aumento dell’IRPEF causato dal disavanzo nella sanità. In una Regione che si riempie la bocca di attrattività, manca il diritto alla mobilità nella realtà la destra continua a scaricare i costi sui cittadini», così Saverio Gileno, segretario regionale Giovani Democratici d’Abruzzo.

«Oltretutto, la Giunta regionale aveva già utilizzato lo scorso anno come pretesto per questo aumento il tema dell’inflazione. Ma come sostenuto all’epoca – quando avevamo chiesto la cancellazione della delibera – l’inflazione ha colpito ancora più duramente proprio i cittadini e i lavoratori. Se davvero si vuole utilizzare l’inflazione come parametro per giustificare gli aumenti tariffari, allora va anche detto che, come certifica l’Istat, a maggio 2025 l’inflazione è in decelerazione. Continuare ad aumentare i prezzi in un contesto in cui il potere d’acquisto resta fermo significa solo aggravarne l’ingiustizia sociale. Chiediamo con forza un’inversione di rotta: continuiamo a sostenere la proposta del biglietto unico regionale, lanciata dal professor Luciano D’Amico: un sistema tariffario integrato, sostenibile nei costi, se solo le risorse regionali fossero impiegate responsabilmente, cioè a favore delle fasce più deboli, della formazione dei giovani, dell’economia locale, e non in iniziative spot e senza visione. Chiediamo inoltre l’introduzione del trasporto pubblico gratuito per studenti delle scuole superiori e universitari, e agevolazioni reali per over 65 e under 35: non si combatte lo spopolamento lasciando le aree interne senza collegamenti e aumentando il costo del diritto alla mobilità».

«A tutto questo si aggiunge una più ampia constatazione: aumentano i costi dei servizi essenziali, a partire dai trasporti, ma non aumentano i salari. Anzi, in Italia i salari reali sono tra i pochi in Europa a essere diminuiti nell’ultimo decennio. In questo contesto, misure come l’aumento dei biglietti sono socialmente ingiuste perché colpiscono giovani, studenti, lavoratori e famiglie, mostrando l’assenza di una visione complessiva su equità, giustizia sociale e sviluppo sostenibile. Visioni strategiche che, a causa della subalternità al governo nazionale di Giorgia Meloni, la Regione a guida Marsilio non può e non ha interesse a promuovere, poiché in contrasto con la linea nazionale di Fratelli d’Italia», conclude Gileno.