26 Giugno 2025 - 18:31:00
di Tommaso Cotellessa
Il sindaco dell’Aquila e presidente dell’Anci Abruzzo Pierluigi Biondi, in qualità di componente del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, ha preso parte alla riunione della Commissione per la Politica di coesione territoriale e bilancio dell’UE sul Quadro finanziario pluriennale dell’Europa che ha avuto luogo nella cittadina francese di Brest.
In questa sede il primo cittadino ha sottolineato la necessità di concentrare gli investimenti europei nelle aree maggiormente svantaggiate, al fine di favorirne la crescita economica e ridurre i divari territoriali. Tale condizione è stata evidenziata da Biondi come un elemento imprescindibile per l’attuazione del principio di coesione sancito dai trattati europei.
In tal senso il sindaco Biondi ha, perciò, sollevato all’attenzione dell’assemblea la necessità che i fondi europei arrivino davvero dove servono di più: nelle aree montane, interne, con meno servizi e collegamenti.
«È essenziale che la riforma del prossimo bilancio dell’UE rafforzi concretamente la competitività del continente. L’Europa si trova di fronte a sfide complesse, e il bilancio comune deve essere un mezzo efficace per affrontarle, senza contrapporre coesione e competitività: al contrario, queste due dimensioni devono camminare insieme», ha sottolineato Biondi.
«Un’occasione di confronto preziosa, nella quale ho voluto ribadire alcune priorità che considero fondamentali per il futuro delle nostre comunità e dell’Europa intera. Penso in particolare alla sfida demografica, che colpisce in modo drammatico le regioni montane, interne, rurali e periferiche. Per invertire questa tendenza – ha commentato a margine il sindaco Biondi – il bilancio europeo deve supportare questi territori con azioni mirate: potenziando la connettività, garantendo l’accesso ai servizi essenziali, sostenendo la digitalizzazione, la formazione, l’imprenditorialità e creando nuove opportunità di sviluppo. Chi nasce in questi luoghi deve poter scegliere di restarci, non andarsene per necessità».
«Altro nodo cruciale è l’accessibilità stessa ai fondi europei: troppo spesso, proprio chi ha più bisogno di sostegno si scontra con procedure complesse, burocrazia e carenze di competenze tecniche. Occorre una profonda semplificazione, sia nella struttura dei programmi che nei requisiti di accesso. Come Gruppo ECR, auspichiamo che la Commissione europea abbandoni un approccio ideologico e poco realistico in materia ambientale, e torni a sostenere con convinzione lo sviluppo dei territori, contrastando quella desertificazione industriale che oggi minaccia la vitalità di molte aree del nostro continente», così ha concluso Biondi.