26 Giugno 2025 - 18:13:20
di Redazione
Una nuova realtà a difesa dell’ambiente si affaccia sul panorama abruzzese: il Forum Ambientalista apre ufficialmente una sua sede regionale a L’Aquila, segnando un passo decisivo verso un’azione più capillare e strutturata a tutela del ricchissimo patrimonio naturale dell’Abruzzo.
L’annuncio è arrivato oggi durante una conferenza stampa nel capoluogo regionale, alla presenza del presidente nazionale dell’associazione, Ciro Pesacane, e del coordinatore del neonato gruppo abruzzese, Augusto De Sanctis.
L’associazione, riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente come organizzazione di rilevanza nazionale per la tutela ambientale, ha deciso di consolidare la propria presenza in Abruzzo dopo anni di collaborazioni episodiche con comitati locali. L’obiettivo è chiaro: «Agire in maniera più efficace e rappresentativa – ha spiegato Pesacane – utilizzando il nostro riconoscimento nazionale per dare forza e voce alle istanze dei cittadini e dei territori sempre più minacciati».
Il Forum Ambientalista punta il dito contro numerose criticità storiche che affliggono la regione. A partire dall’assenza del Piano Cave, mai approvato, e che costringe il Comitato VIA regionale a valutare i progetti senza una visione complessiva, in maniera giudicata “del tutto irregolare”.
A queste si aggiungono strumenti di pianificazione vetusti o inefficaci. Il Piano Paesistico Regionale risale al 1986 e non è mai stato aggiornato nonostante la normativa nazionale lo richieda dal 2004. Il Piano di Tutela delle Acque del 2010 è stato definito “vergognoso”, con effetti disastrosi sulla gestione idrica della regione. Pesacane ha inoltre denunciato la mancata individuazione delle aree di tutela per le acque potabili, nonostante un investimento pubblico di quasi mezzo milione di euro in studi.
Particolarmente critico è l’approccio regionale all’urbanizzazione e alle rinnovabili. Secondo l’associazione, la normativa sul consumo di suolo non impedisce davvero nuove edificazioni, mentre quella sulle energie rinnovabili è stata svuotata di contenuto dopo l’annullamento del decreto attuativo da parte del TAR del Lazio.
Un caso emblematico è quello della Valle delle Lenzuola a Ovindoli, dove 13 ettari di habitat protetto sono stati distrutti per nuovi impianti sciistici, in pieno Parco Regionale del Sirente-Velino e nella Rete Natura 2000 dell’Unione Europea. Un attacco all’ambiente definito da Pesacane “tra i peggiori in Europa”.
Il Forum si impegnerà direttamente in numerose battaglie ambientali già in corso. Tra queste, il contrasto al cantiere SNAM a Sulmona, la contestata espansione commerciale del Megalò2 in Val Pescara, l’attività estrattiva dentro il Parco del Gran Sasso, la tutela dell’orso bruno marsicano, e la difesa dell’acqua pubblica.
Altro fronte caldo è il progetto irriguo del Fucino, che secondo il Forum nasconderebbe un uso irresponsabile delle risorse idriche e implicherebbe interventi devastanti nella Conca di Amplero, Sito di Interesse Comunitario dove vivono specie protette come l’orso bruno.
«L’Abruzzo si definisce ‘Regione dei Parchi’, ma troppo spesso questa etichetta viene tradita da scelte miope e speculative» ha dichiarato Pesacane. Il Forum Ambientalista si propone dunque come un interlocutore attivo e collaborativo con i cittadini e le amministrazioni per proporre modelli alternativi di sviluppo, basati sul rispetto dell’ambiente e su attività sostenibili.
Pesacane conclude lanciando un appello: «Invitiamo tutte le persone di buona volontà ad affiancarci in questa battaglia. È il momento di costruire un fronte comune per la difesa di un patrimonio naturale che non ha eguali in Europa».
Con l’apertura della sede a L’Aquila e la guida di attivisti di lungo corso, il Forum Ambientalista si candida a diventare un punto di riferimento per la difesa ambientale in Abruzzo. Una presenza vigile e combattiva, in un territorio che più di altri ha bisogno di cura, attenzione e coraggio civile.