26 Giugno 2025 - 19:40:50
di Redazione
Dopo la clamorosa decisione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Pescara che ha annullato l’esito elettorale in 27 sezioni delle amministrative dell’8 e 9 giugno 2024, la polemica politica si infiamma. Se da una parte il sindaco Carlo Masci e il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio parlano di sentenza “distorta” e annunciano ricorso al Consiglio di Stato, dall’altra il candidato del centrosinistra Carlo Costantini accoglie con favore la decisione dei giudici amministrativi, rilanciando con parole durissime.
«Il TAR ha accertato che il risultato elettorale che ha consentito a Masci di vincere al primo turno non è attendibile, non è genuino e non è veritiero», ha dichiarato Costantini. «Alla Procura della Repubblica spetterà ora il compito di accertare se si sia trattato di brogli o di irregolarità, pur gravissime».
Secondo Costantini, la sentenza del TAR, seppur già severa, sarebbe stata addirittura «troppo generosa» nei confronti del sindaco uscente. Il candidato del centrosinistra denuncia un contesto di «irregolarità drammatiche» sia sul piano numerico che procedurale.
«Sono scomparse oltre 300 schede che il Comune avrebbe dovuto consegnare alle sezioni. Mancano all’appello 730 schede autenticate, e decine di schede non autenticate sono state utilizzate per esprimere il voto. È normale una situazione del genere? Rappresenta davvero la volontà popolare?», si chiede Costantini.
Parole dure anche sul piano politico e personale: «Masci avrebbe dovuto solo vergognarsi, dimettersi e scappare. Invece leggo che vuole fare ricorso. Se lo faccia, ma lo paghi di tasca propria», afferma il candidato, che non nasconde ottimismo: «Noi non siamo preoccupati. Se ci sarà l’appello, potrebbe portare solo a un allargamento delle sezioni da rivotare: da 27 a 35».
Il Consiglio di Stato sarà chiamato a stabilire se e dove si dovrà tornare al voto.