28 Giugno 2025 - 09:33:58
di Angelo Liberatore
Inaugurata ed in corso fino a domenica, a L’Aquila, la terza edizione del “Festival delle città del Medioevo”.
Evento organizzato dall’Università degli Studi del Capoluogo abruzzese con il contributo del Comune dell’Aquila.
Parco del Castello ospita il “Villaggio dei rievocatori”, animato da una decina di gruppi storici provenienti praticamente da tutta Italia.
L’attiguo Auditorium del Parco, invece, oltre ad offrire una postazione per la realtà virtuale (grazie alla quale poter visitare la ricostruzione tridimemsionale del Castello di Ocre) diventa palcoscenico per indagare a fondo il rapporto tra le città medievali ed il cibo.
È infatti questo il filo rosso scelto dagli organizzatori per legare insieme il palinsesto di conferenze, dialoghi e lezioni in programma nell’arco della tre giorni aquilana.
Tanti gli spunti: dall’alimentazione vista come espressione della gerarchia sociale medievale (dunque con differenze sostanziali tra nobili, monaci e popolo), passando per l’importanza, nelle realtà urbane dell’epoca, dell’approvvigionamento e distribuzione delle risorse alimentari.
Tema, questo, sviluppato tramite la presentazione di casi di studio riguardanti sia città italiane (Venezia, Siena, Firenze e Napoli, oltre ad un passaggio proprio su L’Aquila) sia estere (Parigi).
Il tutto, affondando a piene mani in un ricco e variegato patrimonio di fonti: da quelle scritte, passando per l’iconografia ed anche i dati archeologici.
Che mettono in luce come il cibo, nel Medioevo, non fosse semplice nutrimento ma motore economico ed anche veicolo per pratiche culturali e religiose.
Parlando di cibo, in questo 2025 il “Festival delle città del Medioevo” è stato tenuto a battesimo dal fondatore di Eataly, Oscar Farinetti.
«Sono onorato di essere qui – ha detto Farinetti – L’Aquila ha questa caratteristica di organizzare una volta l’anno questo evento strepitoso. Il Medioevo è stato un tempo chiave del nostro Paese, lo celebreranno in queste serate e io parteciperò per parlare di cibo e lo faccio ben volentieri. Sono ben contento di essere qui, e in più ho questa emozione di tornare all’Aquila dopo tanti anni. Ero venuto dopo il 2009, con il sindaco di allora. Mi impegnai molto per questa cosa e tutti gli Italy fecero spazio all’Abruzzo. Vendevamo le eccellenze dell’agroalimentare della regione e abbiamo destinato un 20% degli incassi all’Aquila. Fu allora ricordo che donai un bellissimo segno».
«Il cibo è la storia dell’uomo non solo in quanto nutrimento – ha aggiunto – Mangiamo, facciamo l’amore dormiamo, senza queste tre cose la nostra civiltà si sarebbe già estinta. Dai cacciatori, agli agricoltori ad oggi c’è stata una evoluzione incredibile sul tema del cibo e ne parleremo. Celebrare la storia del cibo qui all’Aquila ha un bel senso».