30 Giugno 2025 - 17:40:02

di Martina Colabianchi

Si è chiusa ieri, con un grande successo di pubblico, la terza edizione del Festival delle Città del Medioevo, evento promosso dal Comune dell’Aquila in collaborazione con l’Università degli studi dell’Aquila dedicato, quest’anno, al tema del rapporto tra le città e il cibo.

Come hanno tenuto a precisare, al termine della manifestazione, gli organizzatori Alfonso Forgione e Amedeo Feniello, del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, «con l’edizione di quest’anno è apparso ancor più chiaro come le forme di collaborazione virtuosa tra l’Università e il Comune, in sinergia con enti, istituzioni e associazioni cittadine, provinciali e nazionali, permettono di creare, nella nostra città, prodotti culturali di ampia visibilità ed attrazione, con una proposta di alta divulgazione culturale e scientifica che ha visto alternarsi sul palco dell’Auditorium specialisti della storia medievale, archeologi, scienziati e giornalisti».

Sold out gli eventi speciali del sabato e della domenica, con il giornalista e storico Paolo Mieli e il divulgatore scientifico Mario Tozzi. Tutta l’area antistante l’Auditorium si è trasformata in un villaggio medievale dove centinaia di giovanissimi, giovani e meno giovani hanno potuto godere del lavoro di rievocazione storica di numerose associazioni provenienti non solo dall’Aquila ma da diverse regioni italiane.

«In questi tre giorni, L’Aquila si è confermata una città capace di unire storia e futuro, tradizione e visione – ha sottolineato il sindaco Pierluigi Biondi -. Il Festival delle città del Medioevo ha messo in relazione passato e presente, rendendo visibile il legame tra le nostre radici e le sfide di oggi e offrendo spunti concreti per rileggere la nostra identità e comprendere meglio il tempo che viviamo. Nel percorso verso L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026, questo festival ha restituito alla nostra città uno sguardo originale sul suo rapporto con il cibo e il territorio, dimostrando come anche le dinamiche del passato possano parlare al presente, sollevando questioni attuali come la sostenibilità e le diseguaglianze legate allo sfruttamento delle risorse alimentari, naturali, territoriali e umane, in un contesto segnato dalla crescita demografica e dall’urbanizzazione, temi centrali del dibattito politico internazionale. Grazie a chi ha reso possibile questo appuntamento: studiosi, divulgatori, ospiti, l’Università dell’Aquila e tutti i cittadini che hanno partecipato. L’Aquila si conferma una città aperta al dialogo, alla cultura e al confronto».