02 Luglio 2025 - 16:00:55
di Martina Colabianchi
«Non possiamo permetterci di mettere a rischio la sopravvivenza di decine di aziende legate all’allevamento».
L’appello arriva dal sindaco di Navelli, Paolo Federico, in riferimento alla preoccupazione per la diffusione del virus Blue Tongue nelle province di Teramo e L’Aquila. Il virus, trasmesso da insetti vettori, è noto per la sua alta letalità sugli animali.
«Nel territorio del comune di Navelli ci sono oltre 1.000 ovini e altrettanti bovini, oltre il triplo sulla piana di Navelli, che rappresentano una fonte di reddito per decine di aziende agricole», sottolinea Federico, che si unisce al grido d’allarme dei sindacati di settore nel chiedere «alle autorità sanitarie di fare tutto il possibile affinché si metta in sicurezza l’intera area ed alla Regione Abruzzo ed al vicepresidente della Giunta regionale e assessore all’agricoltura Emanuele Imprudente interventi che vadano nella giusta direzione. Così come anche i vertici del settore veterinario dell’Asl devono proporre soluzioni per il contrasto dell’epidemia».
«Il mio intento – ha concluso Paolo Federico – non è certo quello di mettermi a polemizzare, ma ricevo continuamente segnalazioni da imprenditori che sono preoccupati del diffondersi dell’epidemia. Persone che in molti casi lamentano scarsa informazione e soprattutto chiedono di essere assistiti in questo periodo. Per quel che mi è concesso come sindaco farò tutto il possibile per il bene della collettività e di un settore importante come quello dell’allevamento».
Dal canto suo, la Asl 1 aveva già fatto sapere di star svolgendo una capillare azione di controllo, con conseguente contenimento nel caso degli allevamenti attaccati dalla malattia, che vengono isolati affinché nessun capo possa uscire o entrare. Oltre a questo, aveva spiegato il direttore del dipartimento di Prevenzione Massimo Ciuffetelli, i controlli vengono estesi fino a un raggio di 4 km dal luogo in cui è stato trovato il virus per verificarne l’eventuale diffusione.
Ma le sigle sindacali chiedono anche un piano vaccinale e che sia valutato un indennizzo per gli allevatori che hanno subito, a causa del virus, un calo nella produzione. Richiesta, quest’ultima, che è stata già accolta positivamente da alcuni esponenti della maggioranza.