02 Luglio 2025 - 11:38:27

di Tommaso Cotellessa

Insieme con il Molise, l’Abruzzo si attesta al secondo posto, fra le regioni italiane, per la qualità della vita; superata solamente dal Trentino Alto Adige che si attesta al primo posto.

Non mancano le sorprese nel 13° rapporto Crea Sanità dell’Università di Roma Tor Vergata, che si occupa, per l’appunto, di valutare la qualità della vita nelle regioni italiane: alcune regioni del Sud, come Calabria e Sicilia hanno, infatti, qualità di vita migliori di regioni come il Veneto, dove invece i livelli di tutela della salute sono più alti.

Fra i criteri valutati nel report non figura solo la performance sanitaria, come spiega Daniela d’Angela coordinatrice scientifica dello studio e presidente del Crea Sanità, ma anche stili di vita, fattori culturali, educativi e ambientali.

Lo studio, condotto con il contributo di un panel di 107 esperti del Servizio sanitario nazionale, ha valutato la qualità della vita determinata da 5 dimensioni: capacità del cittadino di svolgere da solo attività quotidiane, prendersi cura di se stesso, soffrire di ansia o depressione, provare dolore fisico,
capacità di muoversi in maniera autonoma.

Al terzo posto della classifica c’è il Friuli Venezia Giulia, quindi la Toscana, la Liguria, la Sardegna e la Lombardia, poi il Lazio, a pari merito con Piemonte/Valle d’Aosta e Calabria. Ultima in classifica è l’Umbria, immediatamente preceduta dalla Campania e da Puglia e Basilicata, che si attestano a parimerito.

Guardando invece alle sole performance sanitarie, e dunque facendo riferimento ai criteri di mobilità sanitaria, tasso di ricoveri, prevenzione, accessi al pronto soccorso e assistenza fuori dall’ospedale, si attesta al primo posto il Veneto (con il 55%) e in coda la Calabria (23%).

 Lo studio ha valutato anche la resilienza dei servizi sanitari, cioè la capacità di rispondere a bisogni nel medio lungo periodo: le regioni migliori sono Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria ed Emilia-Romagna.

«I livelli di performance regionale – commenta Federico Spandonaro, presidente del Comitato Scientifico di Crea – restano lontani dai valori ottimali. ;Il divario tra Nord e Sud persiste, ma il Sud guadagna terreno. Questo mostra l’importanza di investire in politiche sanitarie mirate per migliorare l’efficienza e l’equità».