04 Luglio 2025 - 18:48:42
di Vanni Biordi
Il Centro Congressi Zordan dell’Università degli Studi dell’Aquila ha ospitato un evento che va ben oltre la semplice proiezione di un film. “L’Appennino centrale. Una storia di coesistenza“, diretto dal pluripremiato regista francese Emmanuel Rondeau e promosso da Rewilding Europe con il sostegno di Hogan Lovells. Non è solo un documentario, possiamo serenamente considerarlo un manifesto di speranza per il futuro dei nostri territori montani.
Da migliaia di anni, l’Appennino centrale è un mosaico vivente dove natura selvaggia e insediamenti umani si intrecciano. Nonostante lo spopolamento post-bellico abbia favorito un “rewilding” passivo, con il ritorno di una natura sempre più apprezzata, la sfida della coesistenza uomo-fauna rimane cruciale. Qui, orsi bruni marsicani e camosci appenninici coesistono con piccole comunità ricche di storia e tradizioni, ma oggi impoverite di capitale umano.
È in questo contesto che l’associazione Rewilding Apennines opera da oltre dieci anni, impegnandosi a tutelare gli ambienti più fragili, riconnettere gli ecosistemi e ripristinare la bellezza naturale, portando al contempo benefici concreti alle comunità locali. Il loro lavoro è un esempio lampante di come l’impegno per la conservazione possa tradursi in una migliore qualità della vita per chi abita queste montagne.
«La tolleranza da parte dell’uomo nei confronti della fauna e della ricchezza di biodiversità che ci circonda è quello che vogliamo trasmettere – spiega Angela Tavone, responsabile della comunicazione di Rewilding Apennines -. C’è un ritorno spontaneo della natura nei nostri territori dell’Appennino centrale e questo noi crediamo che possa essere un vantaggio, non solo dal punto di vista della qualità della vita, ma anche se guardiamo alle opportunità economiche e di crescita culturale. Quello che cerchiamo di promuovere, attraverso le nostre iniziative, sono le buone pratiche di coesistenza con la fauna, anche con i grandi predatori come l’orso e il lupo, perché si sono delle ottime risposte da parte di questi strumenti di mitigazione dei conflitti che fanno sì che le persone possano convivere quotidianamente con questa straordinaria fauna».
Il film di Rondeau, commissionato da Rewilding Europe, è un’immersione visiva e narrativa in questo sforzo quotidiano. Attraverso immagini vibranti e le testimonianze di coloro che vivono questo paesaggio, ci mostra come la convivenza tra l’uomo e la fauna non sia un’utopia, ma una realtà che si costruisce giorno dopo giorno. Il regista stesso ha espresso il suo intento di mostrare «come questa convivenza tra il mondo umano e quello non umano si costruisca lì, passo dopo passo e giorno dopo giorno».
“L’Appennino centrale. Una storia di coesistenza” intreccia storie potenti: quella dell’orso bruno marsicano, la cui sopravvivenza dipende dalla riduzione delle minacce umane; quella degli avvoltoi, la cui popolazione può rifiorire con la diminuzione dell’impatto antropico; e quella dei fiumi, che, liberati dalle briglie umane, dimostrano una straordinaria forza rigenerativa capace di ispirare l’intero ecosistema e le comunità circostanti. Queste storie sono raccontate da chi vive quotidianamente i benefici del rewilding e della coesistenza: dal team di Rewilding Apennines agli amministratori locali, dai piccoli imprenditori responsabili ai volontari e ai residenti. Tutti sono uniti da un legame indissolubile tra la natura prorompente dell’Appennino e lo spirito adattativo che ha plasmato la cultura di questi luoghi.
Dalle parole di Laurien Holtjer, Direttrice della Comunicazione e delle Relazioni Pubbliche di Rewilding Europe, capiamo che questo cortometraggio mette in evidenza una delle transizioni più importanti del nostro tempo: imparare a condividere di nuovo lo spazio con la fauna selvatica e prosperare insieme. È un messaggio di orgoglio e ispirazione, che dimostra come un paesaggio più selvaggio possa portare benefici per tutti.
Mario Cipollone, Direttore esecutivo di Rewilding Apennines, ha invitato tutti a partecipare alla première, e ci ha permesso di interpretare il film come un bellissimo viaggio tra luoghi e ambienti suggestivi, fatto di incontri con chi crede molto che il ritorno della natura e la forza della coesistenza possano determinare un futuro migliore. La speranza è che questo documentario possa infondere fiducia e ispirazione in tutti coloro che amano l’Appennino centrale e che desiderano far parte di un cambiamento culturale in cui l’equilibrio tra natura e persone sia un impegno concreto e quotidiano.
Dopo la proiezione di oggi a L’Aquila, il film sarà reso disponibile sui canali di Rewilding Europe, permettendo a un pubblico più ampio di scoprire questa storia che, in fondo, guarda al futuro con ottimismo, proprio come il movimento rewilding intende fare. È un’opportunità da non perdere per riflettere sul nostro rapporto con la natura e per credere in un futuro in cui l’uomo e la fauna possano non solo coesistere e convivere, ma prosperare insieme.