06 Luglio 2025 - 11:50:34
di Redazione
Crescono gli affidi del tribunale dei minorenni dell’Abruzzo. Dai 4 del 2010 si è infatti passati a circa 15, dando così una famiglia anche a ragazzi più grandi. Di domande di disponibilità per l’adozione se ne registrano circa 130 a fronte delle 600 del 2010, mentre il tribunale emette circa 30 sentenze di adozione all’anno.
Sono i numeri del tribunale per i minorenni d’Abruzzo che ha organizzato per oggi in collaborazione con le 12 equipe integrate adozioni e affido della Regione Abruzzo, e con il patrocinio di tutte le istituzioni coinvolte nel circuito della tutela minorile.
La giornata nasce con l’obiettivo di rendere visibile quello che è il senso dei percorsi di affido ed adozione, coinvolgendo famiglie che hanno già accolto minori, quelle in fase di preparazione e tutti coloro che sono interessati a queste tematiche.
Gli obiettivi includono la promozione della cultura dell’accoglienza, la raccolta di proposte concrete dalle famiglie, lo sviluppo di reti solidali e la creazione di legami significativi tra i bambini e ragazzi accolti.
Palazzo dell’Emiciclo.
«Volevamo che fosse una festa con le associazioni che si sono messe a disposizione e che fanno il loro lavoro nel sociale non solo qui con noi, ma anche tanto con noi. La nostra idea era rivedere in un momento di gioia chi per noi, davanti a noi ha avuto bisogno e far vedere che dare la disponibilità, accogliere questo bisogno rende felice chi viene accolto e anche chi accoglie – ha detto la presidente del tribunale per i minori Cecilia Angrisano – La nostra speranza è quella di avere adesioni di persone nuove che perché vengono cooptate dalla bellezza di quello che può accadere quando ci si apre ad amare».
«Il percorso adottivo prevede che ci sia una pronuncia del tribunale che dichiara la adottabilità di un bambino, quindi un bambino che per essere allontanato dalla sua famiglia, ha ovviamente vissuto delle esperienze molto traumatiche, a meno che non sia uno di quei bambini che, come dico io, non vengono abbandonati ma donati, quando le mamme decidono in anonimo -ha aggiunto – Un’esperienza bellissima e io ringrazio quelle donne che hanno il coraggio di far nascere un figlio e sapere che verrà amato da qualcun altro. Il percorso di affido invece è un percorso più complesso ma anche entusiasmante e prevede che dei ragazzini, in genere più grandi, perché per i bambini piccoli riteniamo che sia giusto lavorare o verso un rientro in famiglia o verso una soluzione definitiva, ma siano disposti ad accogliere minori un po’ più grandicelli che hanno una condizione di semi-abbandono, cioè non possono fare rientro nel loro famiglia e hanno bisogno di qualcuno che li sostenga per un periodo che può essere più breve o che può essere anche quello che evolverà in un’adozione in casi particolari».
«Due anni fa la Regione Abruzzo ha fatto una delibera per dare una uniformità di gestione di queste casistiche – ha detto l’assessore regionale Roberto Santangelo – ma voglio fare i complimenti al tribunale per i minori e alle dottoresse Angrisano e Gallo per avere avuto avuto l’intuizione di creare una giornata come quella di oggi dell’accoglienza, anche per far vedere le buone prassi, per non lasciare sole le famiglie, per accompagnarle in un percorso, tra l’altro di amore di riscatto e per dare anche le seconde possibilità a tanti bambini e bambine che possono avere delle grandi opportunità. Le istituzioni devono essere a loro fianco sempre, le famiglie non vanno lasciate sole. Ogni volta che un bambino trova una famiglia, ha una seconda possibilità, è un momento di riscatto e l’istituzione deve essere vicina a queste realtà. Ci saranno altre giornate dell’accoglienza, l’idea è quella di iniziare un percorso e oggi è il punto zero di una rotta tracciata».

