09 Luglio 2025 - 09:54:45
di Martina Colabianchi
«Lo spopolamento delle aree interne è una ferita aperta per l’Italia, e per l’Abruzzo in particolare. È un processo che si consuma lentamente, ma che ogni anno lascia segni più profondi: paesi che si svuotano, servizi che chiudono, comunità che rischiano di spegnersi. Anche a Barete, piccolo comune della provincia dell’Aquila, viviamo ogni giorno le conseguenze di questo fenomeno. Ma non vogliamo arrenderci. Al contrario, sentiamo la responsabilità di reagire».
È un passaggio dell’intervento del sindaco di Barete, Claudio Gregori, sul tema, sentito ed attuale soprattutto nell’Abruzzo aquilano, dello spopolamento delle aree interne.
Un quadro di luci ed ombre quello disegnato nel corso dell’incontro svoltosi nella sede dell’Ance dell’Aquila e promosso dalla Provincia dell’Aquila nell’ambito del percorso partecipativo per la redazione del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp). L’incontro ha interessato in particolare l’area Nord della provincia aquilana, con i Comuni di Barete, Barisciano, Montereale, Campotosto, Lucoli, Capitignano, Rocca di Mezzo, Sant’Eusanio Forconese, Pizzoli, Rocca di Cambio, Poggio Picenze, Ocre, Cagnano Amiterno, Scoppito, Tornimparte, Fossa e L’Aquila.
Popolazione in calo, comuni montani a rischio spopolamento, ma anche segnali di crescita in settori economici strategici: questa la fotografia emersa, per cui è necessario, per il sindaco di Barete, «superare la frammentazione e costruire una strategia vera, concreta e condivisa tra i comuni dell’interno».
«Per questo – continua Gregori – lancio un appello ai colleghi sindaci: facciamo rete e mettiamo a sistema i progetti. Negli ultimi anni abbiamo visto nascere tante iniziative, molte delle quali valide e ben pensate. Tuttavia, troppo spesso rimangono isolate, scollegate le une dalle altre, senza una visione di lungo periodo. E invece serve proprio questo: una visione comune, che unisca le risorse e le competenze dei territori per affrontare le sfide demografiche, economiche e sociali in modo coordinato».
Secondo Gregori, «mettere a sistema i progetti vuol dire valorizzare le sinergie tra comuni, evitare duplicazioni, rafforzare le nostre richieste verso Regione e Stato. Vuol dire puntare su mobilità sostenibile, sanità di prossimità, digitalizzazione, scuola e formazione, sostegno alle imprese locali, turismo esperienziale. E soprattutto, creare le condizioni per far tornare a vivere nei nostri borghi giovani, famiglie, lavoratori».
«Barete è pronta a fare la propria parte. Ma da soli non andiamo lontano. È necessario costruire un patto territoriale tra amministrazioni, un coordinamento stabile che ci permetta di programmare insieme, partecipare con più forza ai bandi, proporre una narrazione nuova delle nostre terre: non territori da salvare, ma territori da rilanciare. Lo spopolamento non è un destino. È una sfida. E se la affrontiamo uniti, con visione e determinazione, possiamo trasformarla in un’opportunità. I nostri borghi hanno ancora tanto da dare: storia, paesaggio, qualità della vita, legami autentici. Mettiamoli al centro di una nuova strategia per il futuro», conclude il primo cittadino.