11 Luglio 2025 - 15:27:38
di Martina Colabianchi
Recupera la vista grazie all’asportazione del tumore alle meningi, che comprimeva i nervi ottici, compiuta dai chirurghi senza fare incisioni su volto o capo: l’eccezionale intervento è stato compiuto all’ospedale dell’Aquila su una paziente non italiana.
La procedura di rimozione del tumore è stata attuata per via endoscopica transfenoidale, vale a dire attraverso la cavità nasale e il seno sfenoidale, collocato nella parte posteriore del naso: si tratta di una modalità operativa, appannaggio solo di poche strutture italiane.
L’intervento è stato effettuato in tandem, nelle settimane scorse, dal reparto di Neurochirurgia e chirurgia Maxillo-Facciale. L’équipe era composta dal prof. Filippo Giovannetti, direttore della maxillo-facciale, affiancato dalladott.ssa Martina Zonca, e dal dott. Alessandro Ricci, direttore della Neurochirurgia, affiancato a sua volta dalla dott.ssa SoheilaRaysi, nonché dagli anestesisti dott.ssa Giovanna Di Filippo e dott. Davide Fionda. Il lavoro è stato supportato al meglio dal personale di sala operatoria, strumentisti, infermieri e ooss.
I medici hanno diagnosticato il meningioma (tumore benigno delle meningi, le membrane che rivestono il cervello) al termine di una serie di accertamenti diagnostici strumentali, avviati sulla base delle difficoltà visive riferite dalla paziente.
I disturbi alla vista erano dovuti alla compressione del chiasma ottico, causato dall’espansione della patologia tumorale che, anche se benigna, può provocare l’‘effetto massa’ sulle strutture circostanti.
L’intervento, molto delicato perché riguardante le cosiddette strutture ‘nobili’ vascolari e nervose, è stato portato a termine con successo, tanto che attualmente la paziente, che ha recuperato completamente la vista, sta eseguendo i consueti controlli ambulatoriali e radiologici, che risultano regolari.
La riuscita del complesso intervento è stata resa possibile dalla sinergia, sempre più stretta, tra neurochirurghi e maxillofacciale, una strategia operativa ribadita all’ultimo congresso nazionale di chirurgia maxillofacciale, svoltosi nei giorni scorsi a Napoli. Una collaborazione indispensabile tra unità operative per offrire al paziente scelte terapeutiche sempre più avanzate e all’avanguardia.